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Ue, arrivano i conti europei per risparmio e investimenti

- di: Jole Rosati
 
Ue, arrivano i conti europei per risparmio e investimenti
Un nuovo strumento paneuropeo con incentivi fiscali, portabilità e semplicità punta a rafforzare i cittadini e sostenere la crescita.

La Commissione europea ha presentato a Bruxelles una strategia che potrebbe cambiare il volto del risparmio nell’Unione. L’obiettivo è duplice: innalzare il livello di educazione finanziaria dei cittadini e creare un nuovo strumento comune, i Conti di risparmio e investimento europei (Sia).

Secondo la commissaria ai Servizi finanziari Maria Luís Albuquerque, questi conti permetteranno ai cittadini di “ottenere rendimenti migliori, sostenendo imprese, crescita e creazione di posti di lavoro”. Il piano prevede incentivi fiscali mirati per incoraggiare i cittadini a investire, aiutando così gli Stati membri a trovare nuovo capitale di crescita e a rafforzare la competitività del mercato unico.

Educazione finanziaria: il grande vuoto da colmare

L’iniziativa parte da un dato allarmante: solo il 18% degli europei possiede una solida comprensione delle tematiche finanziarie. Per colmare questa lacuna la Commissione lancerà campagne di alfabetizzazione a livello europeo, da integrare con programmi nazionali. L’obiettivo è rendere ogni cittadino più consapevole delle proprie scelte economiche, in un contesto in cui il risparmio resta la principale ricchezza delle famiglie europee.

I nuovi conti di risparmio e investimento

I Sia saranno una versione potenziata e paneuropea dei Piani individuali di risparmio (Pir) già sperimentati in Italia. Si punta a offrire prodotti semplici, trasparenti e flessibili, con comparabilità dei costi, tutela del consumatore e facilità di trasferimento anche oltre frontiera.

Un funzionario della Commissione ha chiarito: “Abbiamo scelto la via della raccomandazione, non quella legislativa. Questo permetterà agli Stati membri di muoversi subito, senza attendere anni di negoziati con Parlamento e Consiglio”.

L’esperienza italiana come modello e monito

Il caso italiano dei Pir, lanciati nel 2017, è stato citato a Bruxelles come un esempio di successo, grazie agli incentivi fiscali molto generosi. A fine 2023 si contavano 66 Pir tradizionali con 17 miliardi di euro in gestione e 17 Pir alternativi con altri 2 miliardi. Il meccanismo ha funzionato grazie all’esenzione completa da imposte sugli utili e sull’imposta di successione, vincoli di durata minima di cinque anni e limiti di conferimento che vanno da 40.000 euro fino a 1,5 milioni per i Pir alternativi.

Tuttavia, proprio i vincoli geografici e settoriali hanno rappresentato un ostacolo. Almeno il 70% degli investimenti deve infatti riguardare società residenti in Italia o con stabile organizzazione in Italia, una condizione che secondo Bruxelles rischia di ridurre la diversificazione e quindi i rendimenti, soprattutto se i mercati nazionali performano meno dei benchmark internazionali.

Una raccomandazione per accelerare

La Commissione ha avvertito gli Stati membri: i benefici fiscali possono essere legati a criteri geografici solo se rispettano la libera circolazione dei capitali. Nonostante questo, Bruxelles spinge per non perdere tempo. I conti europei di risparmio e investimento potranno essere resi disponibili rapidamente con l’adesione volontaria dei governi, senza attendere la lunga trafila legislativa.

Con questa iniziativa, l’Ue accelera su uno dei pilastri dell’Unione dei mercati dei capitali: creare un mercato del risparmio integrato, competitivo e più vantaggioso per famiglie e imprese, mettendo i cittadini al centro di un nuovo modello di crescita economica.

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