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Trump pronto ai dazi reciproci, ma l’inflazione è in agguato

- di: Bruno Coletta
 
Trump pronto ai dazi reciproci, ma l’inflazione è in agguato
L’inflazione negli Stati Uniti ha registrato un’accelerazione significativa a gennaio 2025, con un aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente e un tasso annuo che ha raggiunto il 3%, superando le previsioni degli analisti.  Questo incremento, il più elevato degli ultimi diciotto mesi, è stato trainato principalmente dall’aumento dei costi dei farmaci da prescrizione e delle assicurazioni sui veicoli.  
Questa dinamica inflazionistica rappresenta una sfida per l’amministrazione Trump, che aveva promesso una riduzione dei prezzi sin dal primo giorno del suo secondo mandato. Parallelamente, il presidente sta lavorando all’imposizione di dazi reciproci, mirati a eguagliare le tariffe imposte dagli altri paesi sulle esportazioni statunitensi. Per attuare questa strategia, Trump sta considerando l’utilizzo della Sezione 338 del Trade Act del 1930, che consente di imporre dazi fino al 50% su importazioni da nazioni che discriminano il commercio americano. 
Tuttavia, l’aumento dei dazi potrebbe alimentare ulteriormente le pressioni inflazionistiche, incidendo negativamente sul potere d’acquisto dei consumatori americani. Nonostante Trump abbia sollecitato la Federal Reserve a ridurre i tassi di interesse per stimolare l’economia, l’attuale scenario inflazionistico rende improbabile un taglio dei tassi nel breve termine. Gli analisti ora prevedono una possibile riduzione solo a dicembre, posticipando le aspettative iniziali. 
In questo contesto, l’amministrazione sta anche pianificando una significativa riduzione delle spese federali. Trump ha firmato un ordine esecutivo che esorta le agenzie federali a collaborare con il Dipartimento dell’Efficienza per il Governo, preparando tagli sostanziali al personale. Elon Musk, stretto collaboratore del presidente, ha sostenuto questa iniziativa, criticando la burocrazia per "frodi, abusi e corruzione" e promettendo massima trasparenza nelle operazioni.
Nonostante le sfide, Trump rimane determinato nella sua agenda economica, attribuendo le attuali difficoltà inflazionistiche alle politiche del suo predecessore, Joe Biden. La combinazione di dazi reciproci e misure di austerità rappresenta una scommessa rischiosa, con potenziali ripercussioni sia sull’economia interna che sulle relazioni commerciali internazionali degli Stati Uniti.

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