Caffeuccio al veleno

- di: Barbara Leone
 
Lei mi sta dicendo che… E ora? Come farà ora la comare Cozzolino di Laurenzana, rimasta all’intrasatta orfana della Barbarella nazionale? Così, senza uno straccio di preavviso, manco il tempo di salutare tutte le amiche che, ferro e appretto alla mano, la guardano sgranare gli occhioni languidi mentre chiede all’ospite di turno: “quando nasce la creatura?”. Manco il tempo di una D’usintervista, di un pianterello dei suoi, o d’un caffeuccio sciuè sciuè. Amaro, amarissimo. Anzi, proprio un caffeuccio al veleno, quello che le ha rifilato Piersilvio. Dopo vent’anni e fischia d’onorata carriera, passati sotto una pioggia di kilowatt, luci abbaglianti e filtri “bellezza” a intrattenere le sciure di mezza Italia al suon di “in esclusiva solo per voi”, il rampollo d’Ar-core ‘ngrato che fa? La mette alla porta. Garbatamente e “col cuuuore”, eh. Ma sempre alla porta l’ha messa. E non le è andata giù manco per niente a Barbarella. Tant’è vero che, tempo un nanosecondo, si è già tolta qualche sassolino dalle scarpe. E chissà quanti se ne leverà ancora. “Io non ho concordato niente, mi hanno lasciato a casa in pochi giorni”, ha dichiarato piccata la conduttrice in un’intervista rilasciata a Repubblica. “La cosa che mi fa più male  - aggiunge (immaginiamo con la lacrimuccia) - è che non mi hanno permesso di salutare il mio pubblico”. Fino all’acme del pathos, in perfetto stile tragedia greca in salsa vasci napoletani: “Se non mi vogliono più bene, vado via”. Ed ecco che repentinamente la lacrima si trasforma in punta di fioretto: “Ne ho sopportate tante, forse un giorno lo racconterò, ho messo la testa sotto l’acqua, perché lavoravo con passione. Ma questa volta no”, dice proclamando seria seria: “Ora voglio dire la mia verità”. Una verità che, per il momento, è solo annunciata. O meglio, accennata tra un detto e un forse dirò. Che pare pure un mezzo avvertimento. Uno spauracchio lanciato a mo’ di dardo, della serie “chi vuole capire capisca”. 

Pier Silvio lascia a casa Barbara D’Urso

Quel che è certo, è che al Biscione hanno cambiato vento e rotta. Del resto che Piersilvio non gradisse la deriva trash che oramai da tanto, troppo tempo, avevano preso i palinsesti di Cologno Monzese era nell’aria. Basti pensare che nel 2019 la stakanovista Maria Carmela, in arte Barbara, D’Urso aveva di fatto occupato l’ammiraglia Mediaset conducendo “Pomeriggio Cinque”, “Domenica Live”, “Live – Non è la D’Urso” e “Grande Fratello”. Praticamente in tutto il giorno a Canale 5 c’erano lei e le televendite di Giorgio Mastrota. O poco più. Un’abbuffata che è andata bene al pubblico fino a un certo punto, perché dal Covid in poi c’è stata una discesa libera degli ascolti e, di conseguenza, degli sponsor. Dal punto di vista dei contenuti, poi, non sono mai mancate le polemiche. Gossip a gogò, e pure di quart’ordine, dettagli pruriginosi, toni sempre più sguaiati e quell’insopportabile sensazione di voler fare a tutti i costi clamore (leggasi audience) spiando a più non posso dal buco della serratura. Fino alle sue improbabili e patetiche D’ursointerviste, che di giornalistico non avevano neanche il nome. Tant’è vero che pure l’Ordine dei giornalisti si incacchiò, denunciandola per esercizio abusivo della professione. E forse è proprio in questo che affonda la ratio decidendi di Berlusconi jr, il quale ha affermato senza ghirigori di voler dare a Mediaset tutta, in particolar modo a “Pomeriggio Cinque” dell’ei fu Barbarella, un indirizzo più giornalistico. Anzi: giornalismo puro. Senza più quell’odioso mix di gossip, pettegolezzi e spazzatura mediatica di vario genere, che col giornalismo non c’entra un fico secco. Prova ne sia che a prendere il suo posto sarà Myrta Merlino. Se a questo poi si aggiunge l’arrivo di Bianca Berlinguer a Retequattro, si capisce bene qual è il suo progetto editoriale. Evidentemente volto ad un maggior  pluralismo, e ad un’informazione di qualità capace di parlare ad un pubblico il più trasversale possibile. Non trascurabile è, in questo senso, anche l’arrivo di Veronica Gentili alle “Iene” al posto dell’onnipresente prezzemolina Belen, che vivaddio sloggia pure dalla giuria di “Tu sì que vales” lasciando il posto a Lucianina Littizzetto. Insomma: meno trash, meno bambolone con canotti e tette gonfiate e meno reality. In due parole: meno lerciume. Il tutto condito da una romantica punta di nostalgia, con Gerry Scotti che condurrà un preserale storico il cui nome è indissolubilmente legato al volto del grande Mike Bongiorno: “La ruota della fortuna”. Una rivoluzione, insomma, avviata con un tempismo perfetto, visto che non è passato nemmeno un mese dalla dipartita del Cavaliere. E non bisogna essere dei campioni in dietrologia per capire che, evidentemente, sino ad ora Piersilvio aveva in qualche modo le mani legate. L’impressione, e non ci dispiace affatto, è che davvero con la morte di Berlusconi sia finita un’epoca. Almeno nelle sue tv. Con buona pace di Barbarella, cui simbolicamente offriamo un caffeuccio, ma corretto, per digerire meglio il benservito. Sempre col cuuuore!
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