No tengo dinero: Harry torna a bussare da papà (e fratello)

- di: Barbara Bizzarri
 
Davvero non ci voleva la rescissione del contratto da venti milioni di sterline di Spotify, che ha archiviato senza troppi complimenti il podcast Archetypes: dopo che il top manager Bill Simmons li ha insultati con qualifiche irripetibili, i Sussex si sono ritrovati con le tasche vuote, o almeno più vuote di quanto pensassero. Esaurito l’interesse dei panni di famiglia lavati sulla pubblica piazza, sembrerebbe che Harry e Meghan non facciano più gola a nessuno, tanto che avrebbero deciso di prendersi una pausa (lavorativa) e lui sarebbe volato da solo in Africa, da sempre il suo buen ritiro, per schiarirsi le idee e, pare, girare un documentario, probabilmente per ammansire Netflix, che potrebbe non confermare il contratto da 100 milioni siglato con i Sussex, dato che alcuni progetti sono stati già accantonati, tra cui un documentario sulla disinformazione  e un programma per bambini, mentre almeno un paio di idee televisive sono state bocciate da subito.

Nel frattempo, emergono le continue umiliazioni cui sono stati sottoposti i duchi da un bel po’ di tempo a questa parte: dalla terza fila di Harry al funerale della nonna, al ‘no’ ricevuto in risposta, pare, alla richiesta di tornare in USA sul Royal Force One (verrebbe anche da chiedere perché abbiano avuto l’idea balzana di chiedere un passaggio al presidente degli Stati Uniti, che avrebbe rifiutato per timore di danneggiare i rapporti con la famiglia reale e con re Carlo in particolare. Per lo, stesso motivo, la first lady, Jill Biden, avrebbe rifiutato l’invito del duca di Sussex di partecipare agli Invictus Games in Olanda), dal passo indietro di Spotify alla consuetudine di abbandonare in balia del bookcrossing il celebre e dibattuto ‘Spare’, se non proprio fiondarlo direttamente nella pattumiera, anche se poco importa dato che quell’accordo, se non altro, è stato rispettato, fino a Jeremy Zimmer, agente hollywoodiano di spicco - ha gestito la carriera di star del calibro di Benedict Cumberbatch - che ha definito Meghan, senza troppi preamboli, ‘una presuntuosa senza alcun talento’.

Incredibile pensare quanti errori abbiano inanellato questi due, nonostante la consulenza di professionisti top per decidere del loro futuro. Invece tutto è andato a rotoli e, dato l’altissimo tenore di vita cui la coppia sarebbe abituata, non avrebbero preso troppo bene il downsizing: si vocifera che la faraonica villa di Montecito, nove camere da letto, diciannove bagni e un parco infinito, teatro della celebre intervista rilasciata a Oprah, sia già stata venduta, presumibilmente con grande sollievo dei vicini, che in ogni caso Markle tollerava a stento (per la cronaca, Katy Perry e Ellen DeGeneres). Fatto sta che, dopo qualche conto e una lunga riflessione, Harry, in preda al panico per la mancanza di liquidi, avrebbe deciso di tornare a Canossa e chiedere l’aiuto di papà e fratello: ovvero, Re Carlo e il principe William. Secondo quanto riportato dal Mirror, una fonte vicina a Buckingham Palace ha dichiarato che Harry inizia a dubitare della sua decisione di trasferirsi in California, e avrebbe suggerito a Meghan di tornare a Londra, e a corte, anche se i più ormai scommettono su una separazione imminente: finiti i dindi, finito l’amore? Chissà. Inoltre, preso il coraggio a quattro mani, Harry ha contattato il fratello, chiedendo “una tregua”, consigli sul da farsi e, addirittura, valutando la possibilità di tornare in Inghilterra "per servire il Re". E cosa ne pensa Carlo del ritorno del figliol prodigo? Per ora non è dato sapere, ma i soliti bene informati giurano che il sovrano stia riflettendo sull’opportunità di accogliere in famiglia i fuggitivi: assicurandosi però che, almeno stavolta, tengano il becco ben chiuso.
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