S&P: "con nuove politiche UE possibile riduzione dei rischi per i mercati"

 
L'UE sta valutando diverse misure politiche per affrontare la crisi energetica, tra cui il disaccoppiamento dei prezzi del gas e di altri tipi di energia e la definizione di un tetto al prezzo delle importazioni di gas dell'UE o del gas utilizzato per la produzione di energia. Sono allo studio anche misure obbligatorie di riduzione della domanda, anche di energia elettrica.

Per preservare la stabilità del sistema finanziario, l’Europa sta inoltre affrontando i gravi problemi di liquidità di alcuni operatori e borse elettriche: i governi svedese, finlandese e britannico hanno annunciato separatamente linee di liquidità ai partecipanti solvibili per un valore complessivo di oltre 80 miliardi di euro.

Le proposte politiche del Regno Unito mirano invece a ridurre i costi dell’energia per famiglie e imprese, limitando il costo unitario. Si potrebbero introdurre ulteriori riforme incentivando la produzione di petrolio e gas, eventualmente anche con la tecnica del fracking.

Secondo S&P, il successo di queste misure nel contribuire a un ripristino del normale funzionamento dei mercati, nel ridurre la volatilità dei prezzi e nel consentire alle utility di coprire i guadagni con oneri di liquidità sostenibili dipenderà in ultima analisi dalla rapidità con cui verranno attuate e da come interagiranno.

Sebbene il finanziamento pubblico di tali misure appari fattibile (anche nel Regno Unito), la loro attuazione sarà complessa nei mercati europei dell’energia elettrica, molto frammentati, e richiederà tempo, aumentando ulteriormente la pressione sull’accessibilità e sulla riduzione della domanda.
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Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
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