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Borse europee vivaci tra oro record e scambi natalizi

- di: Matteo Borrelli
 
Borse europee vivaci tra oro record e scambi natalizi
Borse europee vivaci tra oro record e scambi natalizi
Sedute “a volume basso” ma non noiose: Zurigo brilla, Parigi frena, Copenaghen accelera. A Milano indici prudenti, spread fermo e Wall Street a metà seduta in equilibrio dopo il PIL USA.

Europa: chiusure in ordine sparso, clima già da festività

Ultime battute prima del ponte natalizio e mercati europei che preferiscono la cautela alla corsa: la seduta si chiude con una mappa variegata, tipica dei giorni in cui la liquidità si assottiglia e anche piccoli flussi riescono a spostare gli indici. Il risultato è un’Europa “viva” ma non direzionale: qualche piazza strappa un sorriso, altre tirano il freno, mentre gli operatori si tengono pronti a reagire alle indicazioni che arrivano dagli Stati Uniti.

Chiusure delle Borse europee:

  • Dax +0,20%
  • Ftse 100 +0,24%
  • Cac 40 -0,21%
  • Euro Stoxx 50 +0,14%
  • Aex -0,05%
  • Ibex 35 +0,13%
  • Ftse Mib +0,04%
  • Smi +0,65%
  • Psi -0,27%
  • Bel 20 +0,03%
  • Atx +0,02%
  • Omxs30 +0,14%
  • Omcx25 +2,06%

Il colpo d’occhio dice molto: Zurigo si prende la scena con un progresso solido, mentre Parigi chiude sotto la parità. A sorprendere è Copenaghen, nettamente la più tonica tra le grandi piazze, in una seduta che resta comunque “da calendario”, con scambi ridotti e propensione al rischio calibrata.

Valute e materie prime: euro fermo, oro sui massimi, energia sotto controllo

Sul mercato valutario l’equilibrio regge: l’attenzione è concentrata soprattutto sulla traiettoria dei tassi americani e sull’impatto dei dati macro. L’euro/dollaro si muove poco e resta attorno a 1,177, segnalando un mercato che preferisce “aspettare e vedere”.

Il capitolo più rumoroso è quello dei metalli preziosi: l’oro consolida su livelli elevati e scambia in area 4.445,5 dollari l’oncia, senza scossoni intraday ma con un messaggio chiaro: in questa fase la domanda di copertura non è scomparsa.

Sul fronte energetico, il petrolio (Light Sweet Crude) arretra leggermente a 57,85 dollari al barile, coerente con un mercato che non vede tensioni immediate sull’offerta e continua a pesare la domanda globale nel 2026. Per il gas europeo (TTF) i prezzi restano su livelli contenuti: le indicazioni di mercato mostrano area 27–28 euro/MWh, con oscillazioni giornaliere limitate tipiche del periodo.

Obbligazionario: spread stabile, Btp decennale poco mosso

In Italia, i fari restano accesi sul differenziale: lo spread Btp-Bund si mantiene attorno a 72 punti base, mentre il rendimento del Btp decennale è indicato in area 3,53%. Un quadro di sostanziale stabilità che, nel giorno “prefestivo”, aiuta anche l’equity a evitare strappi.

Wall Street a metà seduta: mercato in pausa dopo il PIL, volumi leggeri

A metà seduta a New York l’atmosfera è da “pausa controllata”: i principali indici oscillano vicino alla parità, con movimenti contenuti dopo la sequenza di rialzi delle sedute precedenti. Il punto chiave della giornata è il dato sul PIL USA del terzo trimestre, stimato in crescita a 4,3% su base annualizzata, spinto soprattutto dalla resilienza dei consumi: un numero che sostiene la narrativa della tenuta dell’economia, ma riapre anche il tema dei rendimenti obbligazionari e del sentiero dei tassi nel 2026.

In sintesi, Wall Street resta in equilibrio: S&P 500 poco sopra la parità, Dow Jones intorno ai livelli della vigilia e tecnologia senza strappi, in un contesto di scambi ridotti e posizionamenti già “di fine anno”.

Piazza Affari: Milano prudente, ma i singoli titoli si fanno notare

A Milano la seduta è un esercizio di pazienza: il Ftse Mib chiude a +0,04%, in linea con un’Europa senza direzione. Più deboli i segmenti “di crescita” e media capitalizzazione: Ftse Italia Mid Cap in lieve calo e Ftse Italia Star sotto la parità, mentre il Ftse Italia Small Cap risulta in flessione di circa -0,56%.

Tra i temi societari, un fatto tecnico ma rilevante per il mercato: sulla galassia Campari la holding Lagfin ha comunicato il rientro nella piena disponibilità di un pacchetto di azioni dopo la definizione con l’amministrazione fiscale, notizia seguita dagli operatori per le possibili implicazioni sul flottante e sulle dinamiche dell’azionista.

I migliori e peggiori del Ftse Mib

Ftse Mib, chi ha corso di più:

  • Fincantieri +2,00%
  • Italgas +1,51%
  • Terna +0,85%
  • Enel +0,76%

Ftse Mib, chi ha sofferto di più:

  • Saipem -2,10%
  • Brunello Cucinelli -1,75%
  • Campari -1,26%
  • Amplifon -1,20%

Mid Cap: sprint su editoria e occhialeria, scivoloni su Juventus e Tech

Nel segmento Ftse Italia Mid Cap la seduta ha regalato più movimento che sull’indice principale. Tra i migliori si mettono in evidenza Rcs (circa +3,3% / +3,7% nelle rilevazioni di giornata) e Safilo (intorno a +1,2%), con Fincantieri positiva anche su questo fronte e altri industriali in progresso frazionale.

Sul lato opposto, le vendite colpiscono Juventus (circa -2,3%) e Technogym (circa -1,8%), con Sesa in calo (circa -1,8%) e Ovs debole (circa -1,5%).

Small Cap: seduta in calo, ma i “piccoli” non stanno fermi

Il paniere Ftse Italia Small Cap termina in rosso (circa -0,56%), ma anche qui non mancano storie interessanti nei singoli titoli. Tra i rialzi più vistosi emersi nell’elenco dei componenti, spicca Aeffe con un balzo di circa +14,42%; positivo anche il tono di Caleffi (circa +4,67%), mentre segnano progressi più contenuti Banca Sistema (circa +1,94%) e Bastogi (circa +1,75%).

Tra le flessioni, nelle rilevazioni disponibili emergono Abitare In (circa -2,64%) e Aquafil (circa -2,46%), con altri titoli in cali frazionali coerenti con una seduta di mercato poco propensa a prendersi rischi “extra” a ridosso delle festività.

Il filo rosso della giornata: prudenza, ma non immobilità

Il mercato di oggi si legge così: volumi ridotti, ma un mosaico di segnali che resta utile. L’Europa archivia una seduta frastagliata, l’Italia resta appoggiata alla stabilità dello spread, mentre dagli Stati Uniti arrivano numeri macro robusti che tengono viva la discussione su crescita e tassi. In mezzo, l’oro continua a raccontare una domanda di protezione non banale e l’energia, almeno per ora, non aggiunge pressione. 

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