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Sciopero Rai Way, a rischio tenuta occupazionale e interessi del Paese

 
Buona adesione delle lavoratrici e dei lavoratori di Rai Way allo sciopero odierno indetto dalla sola SLC CGIL contro la possibile, ulteriore, privatizzazione dell'asset strategico delle torri trasmissive Rai.

Al presidio organizzato al Ministero dello Sviluppo Economico hanno portato la loro solidarietà ai lavoratori in lotta la Senatrice Valeria Fedeli ed il Senatore Maurizio Gasparri della Commissione di Vigilanza Rai, una delegazione dell'Usigrai con il Segretario Generale Daniele Macheda ed il consigliere del CdA Rai eletto dai lavoratori Riccardo Laganà.

In particolare coi due componenti della Commissione abbiamo registrato piena consonanza sui forti dubbi riguardo il DPCM che autorizza la vendita, segnatamente sull'assenza di un progetto complessivo su di una infrastruttura indispensabile per garantire l'università del servizio pubblico radiotelevisivo, anche a fronte dei tanti ritardi e disomogeneità gravissime nella diffusione nel Paese della rete in fibra, che dovrebbe garantire in un prossimo futuro la fruizione dei contenuti.

Ai due esponenti politici abbiamo affidato il nostro ringraziamento rivolto al Presidente della Commissione di Vigilanza, Senatore Alberto Barachini, che ha ritenuto di voler rimarcare la propria attenzione al tema inviandoci il testo dell'atto di indirizzo quasi unanime che la Vigilanza ha inteso formulare a difesa del mantenimento del pieno controllo pubblico dell'azienda.

Come sindacato confederale abbiamo ribadito con nettezza le nostre preoccupazioni sia di carattere sindacale per la tenuta occupazionale complessiva del perimetro di Rai Way, soprattutto alla luce di una possibile fusione con EiTowers, che per quanto riguarda l'interesse generale. Purtroppo il "governo dei migliori" sta dimostrando un approccio poco condivisibile in materia di asset strategici che riguardano le comunicazioni del paese.

Manca un piano complessivo chiaro e quello che traspare non è per nulla rassicurante. Si lascia distruggere definitivamente l'ex monopolista delle TLC, si privatizza ulteriormente la società delle Torri Trasmissive radiotelevisive con un'operazione che continua ad avere più il carattere finanziario di reperire risorse per ripianare la difficile situazione dei conti della Rai che un respiro industriale che veda protagonista gli interessi pubblici.

Oggi le lavoratrici ed I lavoratori di Rai Way hanno respinto la "storiella" che si sta valorizzando un asset senza futuro. Senza futuro purtroppo rischia di essere la Rai, bene comune indispensabile, se non si mette subito mano ad un serio progetto di rilancio a partire dalla digitalizzazione dei processi produttivi.
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