Sindacati: Tim, la crisi non colpisce manager e azionisti

 
Questa mattina un quotidiano nazionale ha dedicato un ampio servizio alla gravissima crisi di TIM. Ormai l'ex monopolista, nel silenzio assordante della politica e del Governo, è diventato una "preda morente" sulla quale si stanno scagliando fondi di investimento, con l'unico obiettivo di speculare sul patrimonio delle TLC. In questa tenaglia di interessi si sta consumando la fine di migliaia di lavoratrici e lavoratori, di professionalità e di tecnologie che servono al Paese per accompagnare il processo di digitalizzazione.

Con TIM sta morendo anche l'unica possibilità che ha l'Italia di giocare un ruolo nell'assetto europeo delle telecomunicazioni. Gravi sono le responsabilità del Governo e della politica. Da mesi queste OO.SS. stanno informando tutte le istituzioni sullo scempio che si sta delineando.

In questo contesto generale le informazioni di stampa odierne destano, se possibile, maggiore indignazione quando descrivono l'ennesimo "giro" di superbonus milionari che sarebbero stati stanziati a favore del top management aziendale. Nelle drammatiche condizioni in cui versa l'azienda questa notizia, se confermata, sarebbe semplicemente inaccettabile.

Si sta mettendo fine alla gloriosa storia dell'ex monopolista delle telecomunicazioni, mettendo a serio rischio migliaia di posti di lavoro, per costituire una "dote" agli azionisti e continuare la politica delle incentivazioni milionarie ai manager. La reazione del sindacato, se non ci sarà smentita ufficiale, sarà dura ed immediata.

In un momento così complicato per l'azienda e per il Paese occorre davvero recuperare il senso della misura e della decenza.

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