Nel secondo trimestre del 2025 l’economia italiana conferma una tenuta complessiva con segnali di crescita su base annua e un leggero rallentamento congiunturale. Secondo il bollettino CREAgritrend del CREA – Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia, il PIL registra un aumento dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre su base trimestrale cala lievemente dello 0,1%.
Agroalimentare, II trimestre 2025: export e industria alimentare trainano la crescita
Crescono il valore aggiunto dell’industria (+1,4%) e dell’agricoltura (+0,4%), mentre i servizi restano sostanzialmente stabili. Sul fronte della domanda interna si evidenzia una ripresa degli investimenti fissi lordi (+1%) e un aumento della spesa delle famiglie per beni durevoli (+0,5%), segno di una fiducia in lenta ricostruzione.
L’industria alimentare spinge la ripresa e batte la media manifatturiera
Tra aprile e giugno 2025, l’industria alimentare conferma la sua centralità per la crescita del Paese. L’indice della produzione sale del 2%, mentre il fatturato sul mercato estero cresce del 14,5% e quello interno del 5,8%.
Si tratta di performance nettamente migliori rispetto all’andamento del comparto manifatturiero complessivo, che resta in fase stagnante. In controtendenza l’industria delle bevande, che segna una contrazione della produzione (-7,1%) e del fatturato estero (-2%), pur mantenendo segni positivi sul mercato interno (+3%).
L’export agroalimentare, motore stabile della filiera, cresce del 6,5%, con incrementi più marcati verso Spagna (+17,3%) e Polonia (+16,6%), e una conferma della forte domanda dagli Stati Uniti. In crescita le esportazioni di prodotti lattiero-caseari, dolciari e frutta fresca, con punte vicine al 30%, mentre arretrano vino (-1,3%) e ortaggi trasformati (-3,3%).
Importazioni e tendenze di consumo: attenzione ai prezzi delle materie prime
Nel trimestre considerato aumentano anche le importazioni agroalimentari (+5,7%), trainate dal rincaro delle commodities come caffè greggio e cacao, mentre le quantità acquistate risultano in calo. La Spagna si conferma primo fornitore, seguita da Francia, Paesi Bassi, Brasile, Polonia, Belgio e Grecia, tutti in crescita a doppia cifra.
I principali comparti d’importazione restano le carni fresche e congelate e le materie prime come cacao e derivati, spinti dall’aumento dei prezzi internazionali. Particolarmente significativa la crescita, sia in valore che in quantità, degli acquisti di frutta secca, in linea con la domanda interna di prodotti salutistici.
“Rich-in protein” e nuovi comportamenti alimentari
Il focus del bollettino CREAgritrend è dedicato al boom degli alimenti “rich-in protein”, che registrano un +10% di fatturato annuo e una domanda in crescita del 7,5% (dati Osservatorio Immagino GS1 Italy 2024). Secondo un’indagine CREA–APPINIO su 500 consumatori italiani, le scelte di acquisto sono spesso influenzate da marketing e percezioni soggettive più che da reali esigenze nutrizionali.
I giovani under 30 si confermano il segmento più attratto da questi prodotti, spesso consigliati da personal trainer e influencer, ma lo studio evidenzia anche una diffusa disinformazione sul fabbisogno proteico e la necessità di campagne educative per favorire scelte più consapevoli.
Il CREA rileva inoltre, tramite sentiment analysis su X (10 luglio – 12 settembre 2025), un clima di fiducia nel settore pari al 59,4%, con solo il 9,4% di opinioni negative.
“Il comparto agroalimentare – commenta Andrea Rocchi, presidente del CREA – si conferma dinamico e resiliente: la crescita del valore aggiunto agricolo e l’ottima performance dell’industria alimentare testimoniano la vitalità del settore, anche in un contesto economico complesso”.