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"Auguri... e doppi": l’abbraccio del cardinale Re a Parolin durante la messa per il Conclave

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
'Auguri... e doppi': l’abbraccio del cardinale Re a Parolin durante la messa per il Conclave

Un momento di calore umano, semplice ma significativo, ha segnato la messa “Pro eligendo Romano Pontifice” celebrata nella Basilica di San Pietro la mattina del 7 maggio. Durante lo scambio della pace, il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio e celebrante della liturgia, si è rivolto al Segretario di Stato vaticano Pietro Parolin con un sorriso e una frase carica di significato: “Auguri… e doppi”. Il breve scambio, immortalato da una telecamera e rapidamente diffuso online, ha suscitato attenzione per il tono familiare e per ciò che potrebbe celare: un augurio non solo formale, ma forse anche una sottile allusione al futuro.

"Auguri... e doppi": l’abbraccio del cardinale Re a Parolin durante la messa per il Conclave

Lo scambio della pace, previsto nel rito della messa solenne che precede l’ingresso dei cardinali in Conclave, è uno dei pochi momenti in cui i partecipanti possono comunicare senza mediazioni. L’abbraccio tra Re e Parolin, accompagnato dal commento “doppi”, ha subito attirato l’attenzione dei vaticanisti, che lo hanno interpretato come una possibile benedizione in vista del Conclave. Il tono sereno e sorridente di entrambi i protagonisti ha confermato la complicità tra due figure centrali della diplomazia e della governance della Santa Sede.

Il significato degli auguri e le ipotesi sul futuro
Il cardinale Re, 90 anni, non partecipa al Conclave come elettore ma mantiene un ruolo centrale nelle celebrazioni e nel protocollo. La sua frase rivolta a Parolin può essere letta come un augurio per il lavoro che il Segretario di Stato continuerà a svolgere nella Curia, ma anche – secondo alcuni – come un segnale di stima in un momento in cui si moltiplicano le ipotesi sul possibile profilo del prossimo Papa. Parolin, 70 anni, è considerato da anni tra i “papabili”: esperto diplomatico, figura di equilibrio tra riformismo e tradizione, è visto da molti come possibile successore di Pietro in un momento di grandi sfide geopolitiche per la Chiesa.

La giornata si apre con i gesti, prima ancora che con i voti
Il Conclave è iniziato formalmente nel pomeriggio con l’ingresso nella Cappella Sistina e l’“extra omnes” che segna la chiusura al mondo esterno. Ma sono spesso i gesti, gli sguardi, le parole sussurrate prima del silenzio a raccontare i climi e gli orientamenti del Collegio cardinalizio. Il sorriso tra Re e Parolin, in questo senso, ha il valore di un frammento di umanità all’interno di un rito antico e carico di attese. E, forse, anche di un piccolo indizio sulla direzione che il Conclave potrebbe prendere.

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