Bankitalia taglia le stime di crescita: nel 2025 PIL a +0,6%

La Banca d’Italia corregge al ribasso le previsioni sul PIL e segnala che i salari reali degli italiani restano ancora lontani dai livelli pre-crisi. Nel Bollettino economico pubblicato oggi, l’istituto centrale stima per il 2025 una crescita dello 0,6%, contro il +0,9% indicato in precedenza. La revisione tiene conto dell’effetto dei dazi annunciati dagli Stati Uniti, sebbene non includa né la sospensione di 90 giorni varata da Washington né un’eventuale escalation.

Bankitalia taglia le stime di crescita: nel 2025 PIL a +0,6%

La dinamica del PIL risulterebbe leggermente più vivace nel 2026 (+0,8%) e nel 2027 (+0,7%), ma sempre su livelli modesti, in un contesto di incertezza geopolitica, frenata del commercio mondiale e riduzione dell’avanzo commerciale italiano.

A pesare sul quadro macroeconomico è anche il ritardo nella ripresa del potere d’acquisto delle famiglie. Bankitalia rileva che, nonostante la crescita delle retribuzioni contrattuali prevista per il 2025, i salari reali restano ancora inferiori di circa l’8% rispetto al 2021. Un divario che evidenzia l’erosione del reddito disponibile dovuta all’inflazione degli ultimi anni, non ancora compensata pienamente dagli aumenti contrattuali.

Le esportazioni italiane, spiega ancora il Bollettino, sono esposte in misura significativa al mercato statunitense, con oltre il 10% del totale diretto verso gli USA. Tuttavia, la composizione settoriale e la qualità dei beni esportati potrebbero mitigare in parte l’impatto dei nuovi dazi. Un’eventuale aggravamento del contesto commerciale, però, rischierebbe di ridurre ulteriormente il ritmo della ripresa.

Sul fronte energetico, l’incertezza resta elevata. La riduzione degli stoccaggi rispetto agli ultimi due anni, unita alle tensioni internazionali, lascia aperti interrogativi sull’evoluzione dei prezzi nei prossimi mesi.