Borse asiatiche all’apertura: Tokyo su, Cina vigile, oro record
È solo il fischio d’inizio: fotografia dell’avvio in Asia (non del risultato finale), tra scambi sottili di fine anno, piazze chiuse per festività e un mercato che guarda già ai futures europei.
Il copione del 26 dicembre: Asia a ranghi ridotti, ma l’attenzione è altissima
Il giorno dopo Natale, l’Asia apre i battenti con una regola non scritta: meno rumore, più segnali. La liquidità è tipicamente più leggera, molte piazze restano chiuse per festività e i desk cercano indicazioni da valute, materie prime e futures. Il risultato è un mercato “di tatto”: si muove per sfioramenti, ma ogni scarto può pesare più del solito.
Giappone: Tokyo riparte col sorriso, yen più forte
La Borsa di Tokyo apre l’ultima seduta della settimana in rialzo: Nikkei +0,39% a 50.605,88 punti. Il contesto è quello di un mercato che torna a respirare dopo correzioni recenti e senza il faro di Wall Street e di diverse piazze europee rimaste chiuse per le festività.
Interessante anche il fronte cambi: lo yen si apprezza, scendendo a 155,90 per dollaro e a 183,70 per euro. In giornate con volumi più sottili, il movimento valutario diventa spesso “la trama” su cui si regola la propensione al rischio.
Cina continentale: Shanghai e Shenzhen al via, con la regia della liquidità
In Cina, l’attenzione resta doppia: crescita e condizioni finanziarie. Nei giorni scorsi, la banca centrale cinese (PBoC) ha ribadito l’impegno a mantenere condizioni di liquidità adeguate, messaggio che nei mercati viene letto come rete di sicurezza in un finale d’anno spesso delicato.
- Shanghai Composite: apertura a 3.937,72.
- Shenzhen Component: apertura a 13.150,43.
- CSI 300 (Shanghai-Shenzhen): apertura a 4.629,32.
Il punto non è solo “quanto” si muovono gli indici, ma perché: con l’Occidente a intermittenza festiva, la Cina finisce spesso per funzionare da barometro dell’appetito globale per il rischio.
Corea del Sud: Seul aperta, con il mercato che pesa tecnologia e valute
La Corea del Sud è tra le piazze operative e, come spesso accade, il suo mercato viene letto in chiave “tech e ciclici”. In queste settimane, diverse analisi locali hanno sottolineato come la performance coreana resti sensibile ai flussi su semiconduttori e grandi esportatori, mentre la componente valutaria (won e dollaro) continua a incidere sulle aspettative degli investitori internazionali.
India: Mumbai accende le luci, ma il tono è prudente
Mumbai è in piena operatività e l’umore è più misurato: Nifty 50 in apertura a 26.170,65. Secondo un commento riportato in mattinata, l’azionario indiano tende a muoversi in un range stretto nel finale d’anno, complice la scarsità di catalizzatori e la partecipazione ridotta legata alle festività globali. In questo quadro, il mercato guarda già alla stagione delle trimestrali come potenziale “riaccensione” della volatilità.
Sud-est asiatico: Singapore, Kuala Lumpur e Bangkok tra “modo festivo” e prese di beneficio
Nel Sud-est asiatico il clima è variegato, ma con un filo comune: scambi più leggeri e sensibilità elevata alle notizie su tassi, energia e dollaro.
- Singapore (STI): apertura a 4.586,57.
- Malesia (FTSE Bursa Malaysia KLCI): mercato descritto in avvio in lieve arretramento, con apertura a 1.677,50 e prime indicazioni di profit-taking sui titoli a maggiore capitalizzazione.
- Tailandia (SET Index): apertura indicata a 1.265,16 (con aggiornamenti intraday che segnalano oscillazioni all’interno di un range ristretto).
Le piazze chiuse o a orario ridotto: Hong Kong e Australia in pausa
Non tutta l’Asia, oggi, gioca la partita a campo pieno.
- Hong Kong: mercati azionari chiusi per festività (riapertura prevista a fine settimana operativa).
- Australia (ASX): chiusa per Boxing Day.
- Indonesia: diverse comunicazioni di mercato indicano chiusura tra 25 e 26 dicembre, con ripresa delle negoziazioni a inizio settimana successiva.
Questo è un dettaglio che conta: meno piazze aperte significa spesso più peso relativo per Tokyo, Cina continentale, Seul, Mumbai e Singapore nel “dare il tono” alla regione.
Valute: yen protagonista, dollaro più leggero e mercato in “modalità tassi”
Il segnale più chiaro, all’avvio, arriva dal Giappone: yen in rafforzamento (155,90 per dollaro; 183,70 per euro). È una dinamica che i mercati spesso leggono come combinazione di posizionamento, flussi difensivi e attese di politica monetaria.
Nel frattempo, l’attenzione globale resta agganciata alle aspettative sui tassi USA: quando cresce l’idea di un percorso di tagli più ampio, il dollaro tende a perdere brillantezza e i capitali cercano alternative, dall’Asia ai metalli preziosi.
Materie prime: petrolio in recupero, gas sotto osservazione, oro da copertina
Qui la seduta si accende davvero. Le materie prime, a fine anno, diventano spesso il luogo dove si “vede” il rischio geopolitico prima ancora che arrivi agli indici azionari.
- Petrolio: in avvio asiatico, Brent a 62,48 dollari e WTI a 58,58 dollari, con il mercato che pesa rischi di offerta e mosse geopolitiche.
- Gas: sul benchmark europeo TTF, i livelli restano monitorati con attenzione; l’ultima indicazione disponibile segnala un’area intorno a 28,07 EUR/MWh (dato recente), in un quadro di fine anno dove basta poco per muovere i prezzi.
- Oro: protagonista assoluto. In prima mattina l’oro spot tocca un nuovo massimo storico, arrivando fino a 4.530,60 dollari l’oncia, con un livello indicativo poco dopo attorno a 4.501,44 dollari. Il motore è la combinazione di domanda rifugio e scommesse su ulteriori tagli dei tassi.
Il messaggio è semplice: quando l’oro fa così tanto rumore, il mercato sta dicendo che il 2026 non lo vede come un anno “piatto”.
Futures Europa: il termometro prima della campanella
Anche se molte piazze europee sono in regime festivo, i futures restano un radar prezioso per capire l’umore globale.
- Euro Stoxx 50 futures: area 5.767 con indicazioni di apertura attorno a 5.773.
- DAX futures: i contratti di riferimento ruotano intorno alla zona 24.4xx, con livelli di “daily settle” recenti segnalati in area 24.496.
- FTSE 100 futures: indicazioni in area 9.790, con apertura segnalata a 9.676,5 sul contratto monitorato dai principali feed.
- CAC 40 futures: area 8.095, con un’apertura indicata poco sopra gli 8.09x.
La lettura operativa è chiara: in un giorno di mercati “a metà”, i futures diventano il linguaggio comune tra fusi orari.
Cosa guardano i trader nelle prossime ore
- Liquidità: con volumi ridotti, i movimenti possono apparire più ampi del “peso reale” delle notizie.
- Valute come bussola: yen e dollaro possono dettare il ritmo agli indici più esposti all’export.
- Materie prime: petrolio e oro stanno già raccontando una storia di rischio geopolitico e tassi.
- Europa in arrivo: futures come anteprima, ma con cautela: la seduta vera si misura sulla partecipazione.