L’industria italiana torna a frenare bruscamente. Dopo il lieve segnale di ripresa registrato a luglio, agosto segna un nuovo e deciso arretramento della produzione. A denunciarlo è il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat, che hanno mostrato una contrazione del 2,4% su base mensile e del 2,7% su base annua.
Industria, Codacons: “Tracollo ad agosto, in picchiata i beni di consumo”
“Ad agosto l’industria italiana registra un vero e proprio tracollo – afferma l’associazione – con la produzione che cala in modo sensibile in tutti i principali comparti”. L’andamento conferma le difficoltà che attraversano il settore manifatturiero, schiacciato tra la debolezza dei consumi interni, il rallentamento dell’export e i costi ancora elevati dell’energia.
Beni di consumo in caduta libera
Particolarmente allarmante, secondo il Codacons, è il dato relativo ai beni di consumo, che su base tendenziale scendono del 2,3%, evidenziando la fragilità della domanda delle famiglie e l’effetto dei rincari che continuano a pesare sui bilanci domestici.
“Il calo dei beni di consumo rappresenta un segnale preoccupante – spiega l’associazione – perché riflette una contrazione diretta del potere d’acquisto e della fiducia dei cittadini”.
Il peggioramento di agosto, aggiunge il Codacons, incide in modo significativo sull’andamento complessivo del 2025: nei primi otto mesi dell’anno la produzione industriale ha registrato una flessione media dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un trend che, se confermato nei prossimi mesi, potrebbe portare a un bilancio annuo negativo più marcato delle attese.
L’impatto dei dazi Usa e delle tensioni globali
Sul comparto industriale italiano, ricorda il Codacons, pesa anche la “scure dei dazi imposti dagli Stati Uniti”, che – una volta a regime – “potrebbero avere effetti pesanti sull’intero settore manifatturiero, aggravando ulteriormente i numeri del 2025”.
L’associazione sottolinea come l’aumento delle barriere commerciali, insieme al rallentamento della domanda europea, rischi di comprimere le esportazioni e di ridurre la competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali.
Le tensioni geopolitiche e l’incertezza macroeconomica, spiega il Codacons, alimentano inoltre la prudenza degli investimenti, mentre la domanda interna continua a risentire di salari reali stagnanti e tassi d’interesse elevati.
“Servono interventi per rilanciare i consumi”
L’associazione dei consumatori sollecita un intervento urgente del Governo a sostegno della produzione e della spesa delle famiglie. “Serve un piano di rilancio che rafforzi il potere d’acquisto, riduca il carico fiscale e incentivi i consumi – sottolinea il Codacons – perché senza una ripartenza della domanda interna l’industria rischia di avvitarsi in una spirale recessiva”.
In attesa dei prossimi dati dell’Istat, l’associazione invita a monitorare con attenzione i segnali provenienti dal mercato del lavoro e dalle filiere produttive più esposte alla concorrenza estera, in particolare quelle legate al settore dei beni di largo consumo e della manifattura leggera.
Il mese di agosto, tradizionalmente condizionato dalla stagionalità, conferma dunque un quadro di fragilità strutturale per l’apparato produttivo italiano. La sfida, osserva il Codacons, sarà ora quella di invertire la rotta prima della fine dell’anno, per evitare che la contrazione registrata in estate si trasformi in un nuovo ciclo di stagnazione industriale.