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Corte dei Conti promuove gli obiettivi PNRR ma avverte: spesa ferma al 33%

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Corte dei Conti promuove gli obiettivi PNRR ma avverte: spesa ferma al 33%
La Relazione semestrale della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del PNRR per il secondo semestre del 2024 fotografa un’Italia a doppia velocità. Da una parte, si registra il pieno conseguimento di tutti i 67 obiettivi previsti in scadenza, con un tasso di avanzamento complessivo salito al 54%, undici punti in più rispetto al semestre precedente. Dall’altra, la spesa effettiva rimane inchiodata al 33% delle risorse complessive del Piano, nonostante la scadenza imminente del termine 2024 per una quota significativa dei fondi. Il divario tra l’avanzamento formale e quello finanziario preoccupa i magistrati contabili, che parlano di un ritmo ancora insufficiente per garantire piena attuazione e impatto strutturale degli investimenti.

Corte dei Conti promuove gli obiettivi PNRR ma avverte: spesa ferma al 33%

La Corte rileva anche “significativi avanzamenti” sul fronte delle riforme strutturali, pilastro del Piano insieme agli investimenti. Tuttavia, si sottolinea come molte delle misure normative siano ancora in fase iniziale di attuazione o in attesa di decreti attuativi. In altri casi, le riforme risultano adottate ma non ancora operative in termini di impatto concreto sulla pubblica amministrazione, sul mercato del lavoro e sui sistemi produttivi. In questo quadro, l’organo di controllo sollecita una maggiore attenzione alla coerenza tra i cronoprogrammi e le ricadute reali sulle strutture pubbliche coinvolte, mettendo in guardia dal rischio di una “illusione di avanzamento” che non si traduce in cambiamento effettivo.

Focus sulla spesa: rallentamenti e ritardi da colmare

Il nodo principale resta quello della spesa. A fine 2024, il livello effettivo di esecuzione finanziaria si attesta a 63,9 miliardi di euro, pari a circa un terzo dei 191,5 miliardi complessivi assegnati all’Italia. Ancora più critico è il dato relativo alla programmazione finanziaria per l’anno in corso: solo il 73% delle risorse previste per il 2024 è stato effettivamente utilizzato. Questo significa che oltre un quarto dei fondi già allocati rischia di non essere speso nei tempi previsti, con possibili ripercussioni negative sulla tenuta del Piano. Le ragioni individuate dalla Corte sono molteplici: complessità amministrativa, carenze di personale qualificato, lentezza nelle gare pubbliche e farraginosità nei rapporti tra enti centrali e locali.

Una chiamata alla responsabilità delle amministrazioni

Nel documento ufficiale, i magistrati contabili non risparmiano richiami diretti alle amministrazioni centrali e territoriali. È necessario – si legge – imprimere una svolta nei meccanismi di spesa, evitando che la pressione sugli obiettivi da raggiungere si traduca in una corsa all’approvazione formale, senza garantire la qualità e l’efficacia dei progetti. La Corte suggerisce un maggiore monitoraggio ex post dei risultati, per valutare l’impatto delle misure finanziate e prevenire possibili fenomeni di inefficienza o spreco. La credibilità del PNRR, secondo la relazione, passa ora dalla capacità di tradurre i numeri in realizzazioni concrete e durature, in grado di modificare strutturalmente il volto del Paese.
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