Accuse pesanti per l’ex “re delle terme”: pagamenti contestati e concordato inammissibile. Intanto lo stabilimento è riaperto con un nuovo gestore, del tutto separato dalla famiglia Masci.
Nuovo capitolo giudiziario per Franco Masci. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per fatti legati alla gestione delle Terme di Popoli, dove all’epoca ricopriva ruoli apicali. Le contestazioni ruotano attorno a bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice nel periodo precedente alla liquidazione giudiziale della società che gestiva lo stabilimento.
Le accuse in sintesi
Secondo gli inquirenti, nell’anno precedente l’apertura della liquidazione giudiziale sarebbero stati eseguiti pagamenti per circa 146mila euro che avrebbero favorito alcuni creditori a danno di altri. A ciò si aggiunge l’ipotesi di aggravamento del dissesto per avere presentato, a fine 2019, una domanda di concordato con riserva poi dichiarata inammissibile nell’ottobre 2020 e per non aver attivato la liquidazione giudiziale nonostante una situazione di insolvenza radicata.
Il contesto societario
Le Terme di Popoli non sono giunte al fallimento: la società storica è stata posta in liquidazione giudiziale nel 2023. In seguito, l’intero compendio – immobili e attrezzature – è stato acquisito all’asta da un nuovo operatore, che ha consentito la riapertura al pubblico e la ripresa delle attività termali. La nuova gestione non ha legami con Masci o con la sua famiglia.
Numeri e tempistiche chiave
Nel tempo, la società aveva accumulato indebiti e passività rilevanti, inclusi debiti bancari di lunga data. La domanda di concordato con riserva è stata depositata il 30 dicembre 2019 e dichiarata inammissibile nell’ottobre 2020. Al 31 dicembre 2020 il patrimonio netto risultava negativo. Nel 2023 è arrivata la sentenza di apertura della liquidazione giudiziale.
La linea difensiva e i possibili fattori attenuanti
Tra gli elementi addotti in sede concorsuale figura l’impatto della pandemia sul settore: le restrizioni avrebbero compresso i ricavi e reso più gravoso l’adempimento degli obblighi aziendali. Come si legge nelle relazioni tecniche, “la forte riduzione del fatturato, determinata dalle chiusure e dai limiti agli accessi, ha complicato la tenuta finanziaria dell’impresa”, un passaggio spesso richiamato per spiegare le difficoltà di cassa e la gestione dei flussi.
Cosa succede ora
La decisione passa al giudice per l’udienza preliminare, chiamato a valutare la richiesta di processo. In caso di rinvio a giudizio, il dibattimento verterà su documentazione contabile, flussi di cassa, criteri di pagamento dei creditori, cronologia delle iniziative concorsuali e atti della procedura esecutiva. Per l’ipotesi di bancarotta fraudolenta le pene possono essere significative.
Impatto locale e scenario economico
Il caso ha un’eco che va oltre l’aula: le terme sono un presidio sanitario e turistico per il territorio. La continuità operativa garantita dalla nuova gestione ha evitato uno stop prolungato delle cure e dell’indotto, ma l’esito del procedimento potrà incidere su rapporti tra creditori, eventuali azioni risarcitorie e sulla fiducia degli investitori nel comparto termale.
Questioni aperte
- Pagamenti selettivi: su quali criteri, tempistiche e presupposti sono stati eseguiti?
- Timing concorsuale: quali effetti concreti hanno avuto i ritardi sul valore di continuità e sull’interesse dei creditori?
- Peso della pandemia: quanto incide come causa esterna e quanto, invece, come concausa su una crisi più risalente?
Un caso di scuola sulla crisi d’impresa nel termalismo
Il fascicolo su Franco Masci e le Terme di Popoli è destinato a diventare un caso di scuola sulla crisi d’impresa nel termalismo: governance, priorità nei pagamenti, gestione dell’emergenza e tutela dei creditori. La riapertura dello stabilimento con un nuovo gestore ha messo in sicurezza il servizio al pubblico; ora sarà il giudizio a chiarire le responsabilità e a fissare i confini tra errori gestionali e condotte penalmente rilevanti.