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Manovra in bilico: 2,8 miliardi dalle banche non bastano

- di: Bruno Coletta
 
Manovra in bilico: 2,8 miliardi dalle banche non bastano
Manovra in bilico: 2,8 miliardi dalle banche non bastano
Dpb (Documento programmatico di bilancio) subito, manovra dopo: taglio Irpef, nuova rottamazione, pensioni parzialmente sterilizzate e 2,5 miliardi alla sanità. Le imprese avvertono: manca la crescita. Sul tavolo il contributo degli istituti.

(Foto: il ministro Giovanni Giorgetti).

Banche, il conto da 2,8 miliardi

La trattativa è definita: l’esecutivo punta a 2,8 miliardi dal settore bancario, riattivando di fatto il meccanismo della passata tassa sugli extraprofitti. Gli istituti, che avevano accantonato 6,2 miliardi in riserva, potrebbero svincolare le somme pagando un contributo straordinario intorno al 26–27%, mentre la parte restante arriverebbe dagli azionisti tramite il 26% sulle rendite. Obiettivo: blindare le coperture senza destabilizzare il credito.

“Ci sono spazi per una soluzione condivisa con il governo”, ha assicurato il leader sindacale del credito Lando Maria Sileoni, sottolineando la solidità del comparto.

Dpb subito, manovra dopo

Nel prossimo Consiglio dei ministri approderà soltanto il Documento programmatico di bilancio da inviare a Bruxelles entro metà ottobre; la legge di bilancio seguirà con un secondo Cdm nella stessa settimana, per rispettare la scadenza parlamentare di fine ottobre. La scelta segnala che la quadra politica sulle coperture non è ancora completa.

Irpef e rottamazione: cosa cambia

La riforma fiscale in preparazione prevede il taglio di due punti della seconda aliquota Irpef, con lo scaglione fino a 50.000 euro confermato. La nuova rottamazione dei debiti fiscali punta a una diluizione di lungo periodo, fino a 9 anni (108 rate), con un acconto del 5% per accedere allo sconto ed evitare comportamenti opportunistici.

Pensioni e prima casa: gli incastri

Per neutralizzare lo scatto dell’età pensionabile dal 2027 si studia una sterilizzazione parziale, con eventuali rifiniture in Parlamento. Sulla prima casa fuori dall’Isee si profila un’esclusione selettiva, agganciata a un tetto di valore catastale, così da tutelare i nuclei medi senza favorire grandi patrimoni.

Sanità e famiglia: promesse e numeri

Alla sanità è destinato un pacchetto di circa 2,5 miliardi: in testa assunzioni di medici e infermieri e un rafforzamento della prevenzione con particolare attenzione agli screening oncologici. Sul fronte famiglia: congedo all’80%, bonus mamme, detrazioni con quoziente familiare, bonus libri e un possibile aggiornamento ai fringe benefit.

“La sanità sarà protagonista”, ha ribadito il ministro Orazio Schillaci, indicando nel capitale umano la priorità della prossima legge di bilancio.

Imprese e crescita: il punto cieco

Il giudizio del mondo produttivo è netto. “Nella manovra manca la parola crescita”, ha dichiarato il presidente degli industriali Emanuele Orsini, rimettendo al centro investimenti, produttività e un quadro regolatorio stabile. La fine degli incentivi a inizio anno rischia di pesare su filiere già indebolite.

Le prossime tappe

La chiusura della manovra passa dall’accordo con le banche e dalla rifinitura di Irpef, rottamazione e pensioni. Finché le coperture non saranno blindate, il bilancio resterà in sospeso: il Dpb parte per Bruxelles, la legge di bilancio dovrà arrivare in Parlamento con un segnale forte su crescita e produttività. 

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