Superata quota 950mila transazioni, spinta da abitativo e mutui.
I dati annuali
Nel 2024 il mercato immobiliare italiano ha registrato 950.240 convenzioni notarili di compravendita, segnando un aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. I dati evidenziano una crescita generalizzata sia per il comparto abitativo (+1,8%) sia per il settore economico (+1,0%). L’espansione conferma la tenuta del mattone in un contesto economico complesso, con i tassi d’interesse in calo e una domanda residenziale sostenuta soprattutto dalle famiglie. Lo evidenzia il report di Istat.
Mutui in forte aumento
Il dato più rilevante riguarda l’andamento dei mutui: nel 2024 sono state stipulate 331.013 convenzioni, in crescita del 7,2% rispetto al 2023. Si tratta di un incremento significativo, che segnala come il costo del credito, dopo il ciclo di rialzi della Banca centrale europea, stia tornando su livelli più accessibili. Le banche hanno registrato un recupero delle richieste, soprattutto per l’acquisto della prima casa, ma anche per operazioni di rinegoziazione dei prestiti esistenti.
L’andamento del quarto trimestre
La parte finale dell’anno ha dato ulteriore slancio al mercato. Nel quarto trimestre le compravendite sono state 284.812, con una crescita del 3,9% sul periodo precedente in termini destagionalizzati e un incremento del 2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Un andamento che riflette la maggiore fiducia delle famiglie e la ripresa dei finanziamenti, in un contesto di prezzi che in molte città si mantengono stabili o con aumenti moderati.
Mutui, accelerazione a fine anno
Sempre tra ottobre e dicembre, le convenzioni notarili relative a mutui, finanziamenti e obbligazioni con ipoteca immobiliare hanno toccato quota 98.608. La variazione congiunturale è stata del +5,9%, mentre su base annua l’aumento è addirittura del 16,9%. Un segnale evidente della riattivazione del credito, fattore chiave per sostenere il settore immobiliare in Italia, dove oltre il 70% delle compravendite residenziali avviene con il supporto di un mutuo.
Abitativo ed economico
Il comparto abitativo si conferma la locomotiva del mercato, con oltre 800mila transazioni e una crescita che, seppur contenuta, dimostra la resilienza della domanda. Diverso il quadro per il settore economico, che comprende immobili a uso commerciale, produttivo e terziario: qui la crescita dell’1% riflette le difficoltà ancora presenti in molte aree, con il commercio e parte dei servizi che faticano a riprendere pienamente slancio.
Fattori di contesto
La ripresa del mercato immobiliare è favorita da più elementi: la riduzione graduale dei tassi di interesse, l’attrattività del mattone come bene rifugio in un contesto di incertezza finanziaria e la crescente attenzione degli investitori istituzionali verso residenze sostenibili e immobili ad alta efficienza energetica. Al tempo stesso, la domanda interna rimane sensibile alle condizioni di reddito e occupazione, che continueranno a rappresentare la variabile decisiva nei prossimi mesi.
Prospettive per il 2025
Gli operatori del settore guardano al 2025 con cauta fiducia. Se il trend dei mutui dovesse consolidarsi e i tassi di interesse continuassero a scendere, il numero di transazioni potrebbe tornare vicino al milione, superando i livelli pre-pandemia. Resta da capire come evolveranno i prezzi, finora sostenuti nelle grandi città e più incerti nelle aree periferiche e nei piccoli centri. Il quadro conferma che il mattone continua a rappresentare una delle ancore più solide dell’economia italiana, capace di reagire anche in fasi di rallentamento generale.