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Eni sprinta tra energia e innovazione: utile netto a 1,4 miliardi nel Q1

- di: Bruno Coletta
 
Eni sprinta tra energia e innovazione: utile netto a 1,4 miliardi nel Q1
Solida trimestrale per il colosso italiano: investimenti strategici, cassa robusta e nuovi accordi globali trainano la trasformazione energetica. Descalzi (foto): “Risultati eccellenti nonostante lo scenario incerto”.
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Nel cuore della transizione energetica globale Eni non frena. Anzi, accelera. La trimestrale al 31 marzo 2025 racconta la storia di una multinazionale italiana che non solo tiene il passo, ma guida la trasformazione industriale con risultati solidi, investimenti mirati e un posizionamento strategico sempre più globale. “I solidi risultati del primo trimestre sono il frutto della costante esecuzione della nostra strategia, nonostante l’incerto contesto macroeconomico”, afferma l’amministratore delegato Claudio Descalzi.

Utile netto oltre 1,4 miliardi e leva storicamente bassa
L’utile netto adjusted si è attestato a 1,412 miliardi di euro, mentre l’utile operativo adjusted ha raggiunto i 3,7 miliardi. La generazione di cassa è stata tale da coprire ampiamente sia gli investimenti lordi (1,9 miliardi) sia la distribuzione agli azionisti (1,2 miliardi), consentendo a Eni di portare il leverage a un minimo storico di 0,12. Numeri che riflettono la forza di un portafoglio diversificato e flessibile, capace di assorbire le turbolenze macroeconomiche e rilanciare.

Esplorazione duale e accordi record in Africa e Mediterraneo
Eni continua a scommettere sull’esplorazione e produzione (E&P), che ha registrato un EBIT di 3,3 miliardi (+20% rispetto al trimestre precedente). Decisivi gli accordi con Vitol per la cessione di quote nei progetti Baleine in Costa d’Avorio e Congo LNG: monetizzazione anticipata per 2,7 miliardi di dollari. Storico anche l’intesa con Cipro ed Egitto per l’esportazione del gas della scoperta Cronos verso l’Europa.

Nuove alleanze e satelliti per la transizione

Il modello dei “satelliti” si consolida come architrave strategica. Nasce una joint venture paritetica con Petronas per valorizzare le risorse di gas in Indonesia, mentre Enilive ha avviato a Gela un impianto da 400 mila tonnellate/anno di carburanti sostenibili per l’aviazione. KKR ha finalizzato l’acquisizione del 30% di Enilive con un investimento complessivo di 3,6 miliardi, mentre EIP ha aumentato al 10% la propria partecipazione in Plenitude, valutando l’insieme dei due business oltre 20 miliardi.

Tecnologia, fusione e intelligenza artificiale: l’innovazione si fa sistema
Sul fronte dell’innovazione, Eni ha avviato un hub tecnologico in Lombardia per la costruzione di un data center hyperscale alimentato a gas (e pronto per la decarbonizzazione tramite cattura della CO₂) in partnership con Group42 e un fondo degli Emirati. Con l’Autorità per l’Energia Atomica britannica è partita invece una collaborazione sulla fusione nucleare, segno di una visione che punta dritto al lungo termine.

Outlook 2025: flessibilità, disciplina e dividendi in crescita
Guardando avanti, il gruppo prevede un cash flow operativo adjusted di 11 miliardi di euro anche con il Brent a 65 dollari al barile e investimenti netti sotto i 6 miliardi. Confermato il piano di distribuzione agli azionisti, con un dividendo annuale in aumento del 5% a 1,05 euro per azione e il riavvio di un buyback da 1,5 miliardi.

Un campione nazionale dal respiro globale

In un’Europa che cerca nuovi equilibri energetici e un mondo segnato da incertezze geopolitiche, Eni emerge come un punto di riferimento industriale e strategico. Non è solo una questione di conti in ordine, ma di visione e capacità di costruire un futuro energetico sostenibile. Eni si conferma orgoglio italiano nel mondo.
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