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Fed, fine della stretta: torna la liquidità (senza dirlo)

- di: Bruno Coletta
 
Fed, fine della stretta: torna la liquidità (senza dirlo)
Fed, fine della stretta: torna la liquidità (senza dirlo)
Repo (vendita di titoli di Stato a terzi da parte della Fed)  da 13,5 miliardi, tassi in calo e partita politica per il dopo Powell ridisegnano la finanza Usa (e i mercati globali).

La mossa da 13,5 miliardi che chiude una stagione

Il primo dicembre la Federal Reserve ha fatto scattare un cambio di fase che va ben oltre i tecnicismi di mercato: 13,5 miliardi di dollari di liquidità immessi nel sistema bancario attraverso un’operazione di pronti contro termine overnight (repo), proprio nel giorno in cui la banca centrale ha chiuso ufficialmente il ciclo di quantitative tightening.

Per i mercati il segnale è inequivocabile: la stretta è finita. E quando la Fed smette di drenare liquidità, la domanda successiva è inevitabile: quando tornerà a immetterla su larga scala?

Fine del QT, inizio di una nuova espansione mascherata

Nessuno a Washington usa il termine quantitative easing, ma la sostanza è quella: bilancio stabilizzato, liquidità che ritorna. Gli analisti indicano uno scenario in cui la Fed potrebbe acquistare 80–100 miliardi di dollari di Treasury al mese.

Ciò significherebbe coprire quasi metà del fabbisogno del deficit federale. Una manna per il Tesoro, una spinta potenzialmente esplosiva per i mercati.

Tassi giù: cosa si aspettano i mercati

Dopo un primo taglio in autunno, il mercato prezza con sicurezza un nuovo taglio dei tassi a dicembre. Il Federal Funds Rate viaggia verso area 3% nel 2026.

Se da un lato mutui e prestiti diventeranno più leggeri, dall’altro cresce la possibilità di una nuova ondata di speculazione sugli asset finanziari.

Trump, Hassett e la battaglia per la nuova Fed

Donald Trump spinge per nominare Kevin Hassett come futuro presidente della banca centrale. Una figura favorevole ai tagli aggressivi dei tassi.

Una Fed più morbida significa debito più facile da finanziare, minore spesa per interessi, più margine fiscale. Ma meno indipendenza monetaria.

Borse e AI: rally o bolla?

Wall Street corre. L’S&P 500 e il Nasdaq restano vicini ai massimi storici, trascinati dall’onda intelligenza artificiale.

Il rischio è evidente: troppa liquidità, pochi titoli a trainare tutto. È la ricetta classica che precede una bolla.

Crypto, Bitcoin e il nuovo ciclo della liquidità

Anche il mondo digitale reagisce. Bitcoin supera i 90.000 dollari tra volatilità e nuovo entusiasmo.

L’universo crypto torna così a essere un termometro liquido delle scelte della Federal Reserve.

Debito, bolla, indipendenza: i tre rischi finali

Dietro l’entusiasmo si nascondono ombre pesanti:

Debito federale in aumento
Rischio bolla tecnologica e crypto
Indipendenza della Fed sotto pressione

L’America entra in un equilibrio sottile: tra crescita e rischio sistemico, tra espansione e fragilità. 

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