Milano +0,83% con Mps e industriali in evidenza. Rally di Londra sui massimi storici. Euro stabile, oro da record, petrolio debole; a metà seduta l’America è cauta.
Le Borse europee hanno archiviato una seduta nettamente positiva, sospinte da pharma e acciaio e dal progressivo assorbimento dei timori sullo shutdown federale statunitense. Milano ha chiuso a +0,83% (Ftse Mib 43.080), Londra ha segnato un nuovo massimo storico attorno a +1%, Parigi +0,90%, Francoforte +0,98% e Madrid +0,41%. Gli operatori guardano ora agli effetti del blocco amministrativo USA sui dati macro e alle prossime mosse della Fed.
Che cosa ha mosso i mercati
Il traino di giornata è arrivato dal farmaceutico dopo l’intesa Pfizer–Casa Bianca sui prezzi dei farmaci, percepita dagli investitori come meno punitiva del temuto: il comparto europeo ha guidato i guadagni, con AstraZeneca in forte spolvero a Londra. “La prospettiva di sconti mirati e non generalizzati ha tolto un velo d’incertezza dal settore”, osservano desk londinesi. L’intesa prevede dal 2026 il lancio di TrumpRx, portale federale per l’acquisto diretto di medicinali a prezzi ribassati, mentre Pfizer applicherà prezzi “nazione più favorita” in Medicaid in cambio di esenzioni tariffarie temporanee.
Secondo traino: l’acciaio. La Commissione europea si prepara a proporre un taglio quasi del 50% alle quote d’import e dazi fino al 50% sopra soglia, allineandosi a USA e Canada. Il solo rumor ha acceso gli acquisti sui produttori continentali. “Molto positivo per i siderurgici se la stretta sarà effettiva e non aggirabile”, il commento di un analista del settore.
Piazza Affari: banche, energia e industria
A Piazza Affari riflettori su Mps (+2,93%, 7,76 euro) nel giorno in cui il mercato rimette al centro il futuro assetto di Mediobanca (+1,57%, 17,50 euro) e le possibili sinergie nel risiko bancario italiano. Bene anche gli industriali e parte dell’energia.
Migliori e peggiori a Milano
Nel Ftse Mib svettano Tenaris (+4,11%), Telecom Italia (+3,53%), Stellantis (+3,51%) e Amplifon (+3,50%). Realizzi su Lottomatica (–2,36%), Brunello Cucinelli (–2,11%), Italgas (–1,15%) e Terna (–0,83%).
Nel Mid Cap si mettono in luce Pirelli (+4,04%), Sesa (+3,36%), ERG (+3,33%) e De’ Longhi (+1,75%); giù Safilo (–2,83%), Technogym (–2,35%) e MFE A (–2,08%).
Nello Small Cap corrono Met.Extra Group (+11,9%), Triboo (+8,1%), Seri Industrial (+7,6%), Sit (+5,2%) ed Enervit (+4,8%); sotto pressione It Way (–7,1%), E.P.H. (–5,1%), Fidia (–3,6%), CSP International (–3,5%) e Altea Green Power (–3,2%).
Valute e materie prime
Euro/dollaro stabile intorno a 1,173, mentre dollaro/yen oscilla in area 148,6. Sui metalli preziosi, l’oro aggiorna il record storico fino a 3.895 $/oncia prima di un lieve ripiegamento. “Quando il governo USA si ferma, l’umore diventa negativo sul dollaro”, spiega un analista; e da un primario broker: “non ci sorprenderebbe un superamento di 4.000 $/oncia”.
Petrolio debole: Brent in zona 66,3 $/b e WTI 62,6 $/b, dopo i ribassi legati all’ipotesi di un aumento dell’offerta OPEC+. Gas europeo TTF in lieve calo intorno a 31–32 €/MWh su domanda contenuta e stoccaggi elevati.
Spread e rendimenti
Lo spread Btp-Bund si mantiene sotto i 90 punti base; il decennale italiano oscilla intorno al 3,5%, segnale di relativa calma sui governativi dell’Eurozona nonostante l’incertezza globale.
Aall street a metà seduta
Wall Street mostra un tono cauto: S&P 500 poco sopra la parità (circa +0,1%), Dow Jones +0,1–0,2%, Nasdaq +0,1%. I desk americani bilanciano il sollievo per possibili tagli Fed dopo i dati ADP deboli con i rischi di shutdown prolungato.