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Finanziaria 2026: iperammortamento e incentivi per le imprese

- di: Jole Rosati
 
Finanziaria 2026: iperammortamento e incentivi per le imprese
Uno sguardo approfondito ai nuovi strumenti per aziende, investimenti e lavoro.

La Legge di Bilancio 2026 varata dal Parlamento italiano riserva un ruolo centrale alle imprese, con un pacchetto di misure fiscali e incentivi costruito per sostenere investimenti produttivi, occupazione e innovazione. Tra le novità più discusse ci sono l’introduzione dell’iperammortamento, la rimodulazione dei crediti d’imposta “Transizione 5.0” e “Zes Unica”, plus occupazionali e nuove regole fiscali per il futuro. Il testo definitivo, approvato al Senato il 23 dicembre 2025, ora attende solo il passaggio formale alla Camera.

Iperammortamento: ritorno e timeline eccezionale

A partire dal 2026, incassa il via libera ufficiale il ritorno dell’iperammortamento, che sostituisce gradualmente i crediti d’imposta tradizionali per investimenti in beni strumentali e tecnologie. Questa misura permette alle aziende di maggiorare fiscalmente il costo di acquisizione dei beni, riducendo l’imposta dovuta e quindi favorendo gli investimenti produttivi.

  • Periodo di validità: dal 1° gennaio 2026 al 30 settembre 2028 per investimenti in beni nuovi, compresi materiali e immateriali, con vincolo “made in UE” per accedere all’agevolazione.
  • Aliquota di maggiorazione: 180% per investimenti fino a €2,5M, 100% tra €2,5M e €10M, 50% fino a €20M, svolta che abbandona le maggiorazioni più alte per investimenti green previste in passato.

Questa formula rappresenta un cambiamento importante rispetto agli anni precedenti, puntando su stabilità di pianificazione per le imprese e una semplificazione procedurale attesa con il decreto attuativo del Governo.

Credito d’imposta Transizione 5.0: fine di un’era?

Il celebre credito d’imposta Transizione 5.0, ideato per abilitare investimenti nell’efficientamento energetico e nella digitalizzazione, ha visto un’esaurimento anticipato delle risorse disponibili nel 2025, costringendo molte aziende a rinunciare o riformulare i loro piani.

La novità del 2026 è che il sistema di incentivi si trasforma: i crediti fiscali tradizionali lasciano spazio all’iperammortamento. Questo comporta minori aliquote e l’eliminazione dei bonus legati all’efficienza energetica, ma garantisce più certezze sui tempi e sull’accesso ai benefici.

Zes unica: rifinanziamenti e nuove percentuali per le imprese del Sud

La Zona Economica Speciale (Zes) Unica mantiene un ruolo chiave nel sostegno alle imprese meridionali, con modifiche pensate per aumentare l’efficacia del credito d’imposta.

Le novità principali previste dal maxi-emendamento includono:

  • Riconoscimento di un importo integrativo pari al 14,6189% per chi ha presentato correttamente la comunicazione integrativa entro il 2 dicembre 2025.
  • Rideterminazione delle percentuali di beneficio per le imprese agricole e forestali, con incrementi sostanziali per PMI e grandi aziende.
  • Proroga degli incentivi per tutto il 2026, con finestre specifiche per la presentazione delle domande e utilizzo esclusivo in compensazione tramite F24.

Bonus occupazione e incentivo al lavoro stabile

Tra i capitoli più attesi, la Finanziaria conferma e rafforza misure destinati all’occupazione: le aziende che assumono giovani e donne disoccupate potranno beneficiare di un esonero parziale dei contributi previdenziali (ad esclusione dei contributi Inail).

Inoltre, è prevista una proroga degli incentivi per le assunzioni stabili fino al 2028, con priorità alle imprese del Mezzogiorno dove il mercato del lavoro resta più fragile.

Novità fiscali: ritenuta d’acconto e vantaggi produttivi

Un altro elemento di novità riguarda l’introduzione, a decorrere dal 2028, di una nuova ritenuta d’acconto per le imprese: 0,5% nel primo anno e poi 1% dal 2029, applicata in fase di pagamento per operazioni tra imprese. Questa misura, oltre a incrementare il gettito, mira a contrastare l’evasione fiscale e a supportare il finanziamento degli incentivi.

Vengono inoltre potenziati i vantaggi fiscali legati ai premi di produttività, con l’obiettivo di valorizzare il collegamento tra remunerazione e risultati aziendali.

Il quadro politico e finanziario

Da un punto di vista politico, la manovra di bilancio 2026 arriva dopo un iter complesso ma chiude con il voto favorevole del Senato il 23 dicembre 2025, sancendo una manovra da oltre 22 miliardi di euro con focus su crescita, sostenibilità fiscale e investimenti produttivi.

Insomma, la Finanziaria 2026 mette in campo un mix di strumenti tradizionali e innovativi per supportare le imprese italiane in una fase di trasformazione economica e tecnologica. Dall’iperammortamento alla rimodulazione dei crediti d’imposta, fino agli incentivi occupazionali, il legislatore punta sulla continuità e sulla competitività delle aziende nel contesto europeo.

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