Illuminazione, il settore rallenta: fatturato a -5,5% nei primi nove mesi 2025
- di: Alberto Venturi

L’industria italiana dell’illuminazione attraversa una fase di rallentamento congiunturale, ma mantiene un peso industriale e di filiera rilevante nel contesto europeo. È quanto emerge dal report realizzato da Anie per Assil, che fotografa un settore alle prese con un calo dei principali indicatori economici, in un contesto segnato dalla debolezza della domanda interna ed estera.
Illuminazione, il settore rallenta: fatturato a -5,5% nei primi nove mesi 2025
Il comparto ha chiuso il 2024 con un fatturato di poco superiore ai 3 miliardi di euro, in flessione del 7,4% rispetto al 2023. Nonostante la contrazione, l’industria dell’illuminazione si conferma il secondo polo produttivo dell’Unione Europea dopo la Germania. In Italia operano 1.219 imprese attive, che impiegano complessivamente 16.350 addetti.
Il peso economico del settore va però ben oltre i confini della produzione diretta. Per ogni euro di fatturato generato dai produttori, la filiera a valle che comprende grossisti, distribuzione al dettaglio e installazione attiva tra i tre e i cinque euro aggiuntivi. Ne deriva un valore complessivo generato dal sistema dell’illuminazione in Italia stimabile tra i 7,3 e i 12,9 miliardi di euro.
I primi nove mesi del 2025
Le difficoltà proseguono nel 2025. Nei primi nove mesi dell’anno la produzione industriale del comparto ha registrato una flessione dell’8,4%, un dato nettamente peggiore rispetto all’andamento dell’intera industria elettrotecnica, in lieve crescita dello 0,4%, e rispetto al manifatturiero nel suo complesso, che segna un calo dell’1,1%.
Anche il fatturato in valore riflette questa debolezza: l’illuminazione registra un -5,5%, a fronte del +1,2% dell’industria elettrotecnica e del -1,6% del manifatturiero. Un divario che evidenzia le difficoltà specifiche del comparto, legate sia alla domanda sia alla pressione competitiva internazionale.
Export sotto pressione
Segnali analoghi arrivano dai mercati esteri. Nel 2024 l’Italia si conferma al nono posto tra gli esportatori mondiali di prodotti per l’illuminazione e al secondo all’interno dell’Unione Europea. Le vendite oltreconfine si attestano su valori prossimi ai 2 miliardi di euro, con un trend di lieve crescita nel lungo periodo.
Il quadro cambia però nel primo semestre del 2025, che registra una contrazione dell’export superiore al 7%. A pesare è soprattutto la debolezza dei principali mercati europei di sbocco, in particolare Germania e Francia. L’Unione Europea continua comunque ad assorbire oltre la metà delle esportazioni italiane del settore.
La pressione delle importazioni asiatiche
Sul fronte delle importazioni, il dominio asiatico resta marcato. La Cina si conferma il principale paese fornitore e rafforza ulteriormente la propria posizione. Se nel 2014 copriva poco più del 35% delle importazioni italiane di illuminotecnica, nel 2024 ha superato il 45%, con un valore che ha raggiunto i 634 milioni di euro. Una dinamica che accentua la pressione competitiva sui produttori nazionali, soprattutto nelle fasce di prodotto più standardizzate.
Lo sguardo al medio periodo
Secondo Assil, il settore guarda ai prossimi tre anni con un atteggiamento improntato alla prudenza, ma non privo di elementi di moderato ottimismo. Il contesto resta complesso, ma il ruolo industriale dell’illuminazione, la forza della filiera e la capacità di innovazione restano fattori chiave per affrontare una fase ciclica difficile, in attesa di una ripresa più solida della domanda europea.