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Intesa Sanpaolo: Neva SGR presenta le strategie di investimento in frontiere della nuova energia

- di: Redazione
 
Intesa Sanpaolo: Neva SGR presenta le strategie di investimento in frontiere della nuova energia

Neva SGR guarda al futuro: la società di venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo (controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center) ha riunito venture capitalist, investitori istituzionali, imprenditori e startupper da tutto il mondo alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, per presentare le prossime strategie di investimento dei fondi Neva II e Neva II Italia nelle frontiere della nuova energia (con focus sulla fusione nucleare).

Intesa Sanpaolo: Neva SGR presenta le strategie di investimento in frontiere della nuova energia

Il confronto, moderato dal Presidente di Neva SGR, Luca Remmert, ha visto la partecipazione di alcune figure cardine del Gruppo come Paola Angeletti (Group Chief Sustainability Officer Intesa Sanpaolo e Presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center), Tommaso Corcos (Chief delle Divisioni Wealth Management di Intesa Sanpaolo), Gaetano Miccichè (Chairman della Divisione IMI Corporate & Investment Banking e Chairman della Divisione International Banks di Intesa Sanpaolo) e Jacques Moscianese (Executive Director Institutional Affairs di Intesa Sanpaolo).

Luca Remmert, Presidente di Neva SGR (nella foto), ha commentato: “Neva SGR mette in contatto gli imprenditori italiani con il network globale del venture capital e agevola l'ingresso di imprenditori internazionali nell’ecosistema scientifico e industriale italiano, creando ponti che trasformano idee in opportunità globali. Il nostro investimento in CFS, oltre a finanziare un rivoluzionario progetto dedicato alla produzione di energia pulita da fusione nucleare, ha l’obiettivo di facilitare il contatto con il mondo della ricerca e con la filiera manifatturiera d’eccellenza del nostro Paese, con l’auspicio che possano prendere ancora più parte allo sviluppo su vasta scala di questa tecnologia di nuova generazione”.

“Oltre all'accesso a un’energia pulita, stabile e pressoché illimitata, la fusione potrebbe rappresentare un’opportunità di valore economico soprattutto per l'Italia, perché alcune aziende italiane fanno già parte della filiera produttiva del settore. Se il Paese adotterà politiche che supportino l’adozione della fusione, potrà essere tra i primi a ottenere una completa sicurezza energetica in un contesto di crescente domanda di energia, dovuta anche all’impiego sempre più massiccio dell'intelligenza artificiale” ha aggiunto Bob Mumgaard, Co-founder e Chief Executive Officer di CFS.

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