L’inflazione italiana resta sotto controllo. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, a settembre l’indice dei prezzi al consumo segna una variazione negativa dello 0,2% su base mensile e una crescita dell’1,6% su base annua, lo stesso valore registrato ad agosto.
Istat: a settembre inflazione stabile all’1,6%. Rallentano alimentari e trasporti, in lieve ripresa gli energetici
Un dato che conferma la stabilizzazione del quadro dei prezzi, frutto di movimenti opposti nei diversi comparti di spesa: lieve risalita dei beni energetici, rallentamento per alimentari e servizi.
Energia in leggera ripresa, alimentari in frenata
Nel dettaglio, i prezzi dei beni energetici mostrano una ripresa tendenziale, con un calo più contenuto rispetto al mese precedente: -3,7% contro -4,8% di agosto. Il rimbalzo riflette soprattutto l’andamento del comparto non regolamentato, legato alle oscillazioni del mercato internazionale.
Gli alimentari continuano a salire, ma con ritmo più moderato: +3,5% su base annua, rispetto al +3,8% di agosto. Il rallentamento è dovuto in particolare ai beni alimentari non lavorati, come frutta, verdura e prodotti freschi, che passano da +5,6% a +4,8%.
Servizi di trasporto in netto rallentamento
Nel settore dei servizi, si registra un raffreddamento dei prezzi dei trasporti, che scendono dal +3,5% al +2,4%. Un segnale positivo per la componente turistica e per la mobilità urbana, dopo i picchi estivi.
Carrello della spesa più leggero
Prosegue il rallentamento del cosiddetto “carrello della spesa”, che include beni alimentari, per la cura della casa e della persona: +3,1% su base annua, in attenuazione rispetto al +3,4% di agosto.
Parallelamente, anche l’inflazione di fondo — che esclude energetici e alimentari freschi, ed è considerata indicatore della tendenza strutturale dei prezzi — scende al 2,0% dal 2,1% del mese precedente.
Segnali di stabilità nel medio periodo
Nel complesso, i dati di settembre confermano una fase di moderazione dell’inflazione dopo le forti spinte registrate tra il 2022 e il 2023. La crescita dei prezzi resta al di sotto della soglia obiettivo del 2% fissata dalla BCE, rafforzando le aspettative di stabilità monetaria e un possibile margine di allentamento dei tassi nel medio periodo.
Secondo gli analisti, la tenuta dei prezzi energetici e alimentari sarà decisiva nei prossimi mesi per mantenere l’inflazione su livelli coerenti con la ripresa dei consumi, ancora debole ma in progressivo consolidamento.