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Italia e Giappone firmano intesa strategica sull’idrogeno

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Italia e Giappone firmano intesa strategica sull’idrogeno

Italia e Giappone rafforzano la cooperazione nel campo dell’energia pulita. A Roma è stato firmato un memorandum d’intesa tra l’Associazione Italiana Idrogeno (H2IT) e la Japan Hydrogen Association (JH2A), alla presenza del sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli.

Italia e Giappone firmano intesa strategica sull’idrogeno

L’accordo, della durata di tre anni, ha l’obiettivo di creare una piattaforma di scambio pratico di informazioni e di avviare iniziative industriali congiunte per accelerare lo sviluppo dell’economia dell’idrogeno. La firma si inserisce nel percorso di avvicinamento all’Expo 2025 di Osaka, cornice scelta per la presentazione ufficiale della collaborazione.

Un settore cruciale per la decarbonizzazione
Secondo quanto riportato nella nota congiunta, l’intesa sancisce una collaborazione strategica volta a “favorire la decarbonizzazione dei settori chiave e a promuovere lo sviluppo delle tecnologie a idrogeno”. Si tratta di un passo significativo in un comparto considerato fondamentale per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica fissati dall’Unione europea e sostenuti dal Giappone. L’idrogeno, nelle sue varianti verde e blu, è ritenuto una delle soluzioni più promettenti per sostituire i combustibili fossili in settori difficili da elettrificare come industria pesante, trasporti e produzione di energia.

Expo Osaka come cornice simbolica
La firma è avvenuta durante l’evento “Fusione nucleare, idrogeno e digitalizzazione per la transizione energetica”, organizzato da Enea. L’appuntamento, che ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali, ha offerto l’occasione per discutere esempi virtuosi di collaborazione tra Italia e Giappone nei campi della ricerca e dell’innovazione. Expo 2025 rappresenta non solo una vetrina globale ma anche un banco di prova per mostrare le soluzioni tecnologiche già in fase di sviluppo.

L’impegno delle associazioni
Per H2IT e JH2A la firma del memorandum non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso comune. Le due associazioni si impegnano a promuovere progetti congiunti di ricerca e sviluppo, a facilitare il contatto tra imprese e istituzioni e a sostenere la diffusione di standard condivisi che possano favorire l’integrazione dei mercati. L’obiettivo dichiarato è costruire una filiera solida che includa produzione, stoccaggio, distribuzione e utilizzo dell’idrogeno, garantendo così benefici concreti in termini di innovazione e competitività.

Opportunità per le imprese italiane
La cooperazione con il Giappone apre nuove prospettive per le aziende italiane attive nel settore. Molte realtà del nostro Paese, dalle grandi utility alle piccole e medie imprese innovative, sono già impegnate nello sviluppo di tecnologie legate all’idrogeno. Grazie al memorandum potranno accedere a un network internazionale, con possibilità di partnership industriali e di ricerca. Inoltre, la collaborazione mira a rafforzare la posizione italiana nei progetti europei e internazionali finanziati nell’ambito della transizione energetica.

Rafforzare il legame bilaterale

L’intesa conferma la volontà di Italia e Giappone di consolidare il proprio rapporto bilaterale, già forte in altri settori come l’industria automobilistica, la robotica e la tecnologia. Ora la cooperazione si estende a un campo considerato cruciale per la sostenibilità globale. La nota congiunta sottolinea come il memorandum sia “un passo significativo verso una cooperazione internazionale più stretta nel campo delle tecnologie a idrogeno, rafforzando il legame tra due Paesi che condividono l’impegno per la transizione energetica”.

Verso una transizione condivisa
Il percorso verso la decarbonizzazione richiede alleanze globali. L’accordo tra H2IT e JH2A va in questa direzione, riconoscendo che la sfida della transizione energetica non può essere affrontata in solitudine. La collaborazione con il Giappone non solo mette a disposizione dell’Italia competenze avanzate, ma rafforza la credibilità del sistema industriale italiano agli occhi dei mercati globali. Nei prossimi tre anni sarà cruciale trasformare il memorandum in progetti concreti capaci di incidere sul tessuto economico e industriale di entrambi i Paesi.

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