Sorellanza vip a dosi televisive

Nel vasto universo della tv italiana, dove di solito ci si accapiglia per un punto di share o per un posto accanto alla pianta scenografica, è accaduto un evento rarissimo: un atto di sorellanza mediatica. Roba che andrebbe segnata sul calendario, vicino all’eclissi e all’offerta del supermercato sul Parmigiano.

Sorellanza vip a dosi televisive

Luciana Littizzetto, con la sua consueta delicatezza da spillo nel palloncino, ha difeso Belen Rodriguez dopo il celebre episodio “tranquillanti & confusione” che ha animato Vanity Fair Stories. Invece di unirsi alla folla urlante del web — quella che aspetta solo che un VIP inciampi per fare click cardio — Lucianina ha fatto una cosa sorprendente: ha mostrato empatia. In prime time. Senza neppure chiedere un applauso registrato.

Ha parlato di fragilità, di anima che inciampa, di vita bastarda (che detta da lei suona quasi romantica). E poi ha rivolto a Belen l’invito più rivoluzionario dell’anno: occupati di te. Un concetto che per qualcuno significa meditazione, per altri spa, per altri ancora andare a dormire senza leggere i commenti di Instagram alle tre del mattino.

È stato un momento così tenero e televisivamente zuccheroso che quasi ci si aspettava l’apparizione di una scritta luminosa: “Sisterhood – offerta speciale fino a esaurimento cattiveria”.

E mentre il web si divide tra chi applaude e chi preferisce restare fedelmente acido, la verità è una sola: ogni tanto vedere due donne dello spettacolo che non si punzecchiano ma si sorreggono — anche solo metaforicamente — fa più bene del miglior filtro smoothing.

In un’Italia che spesso scambia la fragilità per debolezza, la Littizzetto ci ha ricordato che aiutarsi non toglie share a nessuno. Anzi, magari ne aggiunge un po’.

Sorelle mediatiche? Forse sì.
Sorellanza vera? Ci piace crederlo.
E ogni tanto, credere fa bene.