Dossier Consob e Tar, golden power, adesioni e governance: si infiamma il risiko bancario. Tra Siena, Milano e Bruxelles si decide il futuro del credito in Italia.
Si alza la temperatura del risiko bancario: luglio mese decisivo
Il risiko bancario italiano entra nel vivo. Dopo mesi di attese, interlocuzioni europee, veti incrociati e schermaglie regolatorie, il mese di luglio promette fuochi d’artificio. I riflettori sono puntati su due fronti principali: da un lato l’offerta pubblica di scambio (Ops) con cui Mps punta a conquistare Mediobanca; dall’altro il pressing di Unicredit su Banco Bpm, zavorrato da golden power e ricorsi al Tar. Ma non è tutto: la mossa di Bper su Popolare di Sondrio e la chiusura dell’acquisizione di illimity da parte di Banca Ifis aggiungono ulteriore dinamismo a uno scenario che potrebbe ridisegnare la mappa del credito italiano.
Mps verso Mediobanca: via libera dalla Bce, attesa per la Consob
Il primo snodo cruciale riguarda Siena. La Banca centrale europea ha dato l’ok all’operazione che vedrà il Monte dei Paschi tentare la scalata a Mediobanca, con un’offerta che potrebbe partire già a metà luglio. Manca solo il via libera della Consob, atteso entro la prossima settimana. Da lì scatteranno i cinque giorni previsti per la convocazione del cda di Mediobanca, che dovrà pronunciarsi ufficialmente su un’Ops già giudicata “priva di razionale industriale” e “carica di rischi”.
Di segno opposto la posizione di Mps, che parla di un’operazione “convincente” e “in grado di creare valore per tutti gli stakeholder”. Ma la Bce ha posto condizioni stringenti: in caso di successo, il Monte dovrà presentare entro sei mesi un piano dettagliato sugli impatti patrimoniali e sulla governance. Se invece l’Ops non superasse il 50%, Siena dovrà dimostrare comunque di esercitare un controllo di fatto o indicare un piano per gestire o dismettere la partecipazione.
Unicredit-Banco Bpm: Orcel alla prova della politica
Andrea Orcel è alle prese con un dossier ancora più complesso: l’offerta lanciata da Unicredit per Banco Bpm resta sospesa tra Bruxelles e Palazzo Chigi. Dopo la pausa imposta dalla Consob, l’operazione è ripartita da pochi giorni, ma resta il nodo del golden power. La Commissione europea sta valutando la legittimità e l’efficacia del blocco imposto dal governo italiano, e potrebbe offrire una sponda tecnica a Unicredit, che lamenta “un’interferenza politica eccessiva”.
“La tutela della concorrenza non può diventare un alibi per protezionismi mascherati”, ha dichiarato in forma riservata un funzionario europeo. Intanto il 9 luglio è fissata l’udienza del Tar del Lazio che dovrà giudicare nel merito il ricorso di Unicredit. Orcel ha fatto capire più volte che, in assenza di chiarezza, la banca potrebbe ritirarsi.
Sullo sfondo, cresce il malumore nei territori. Il sindaco di Imola e presidente di Anci Emilia-Romagna ha espresso “forti preoccupazioni” per l’impatto dell’eventuale fusione, parlando di “rischi evidenti per la tenuta occupazionale e l’equilibrio dei servizi”.
Bper-Popolare Sondrio: partita a tre con Unipol regista
Altra data da cerchiare in rosso: l’11 luglio, quando scadrà l’Ops lanciata da Bper sulla Popolare di Sondrio. Una mossa strategica che ha già incassato l’adesione del 19% in mano a Unipol, azionista chiave. La compagnia guidata da Carlo Cimbri si conferma così regista silenzioso ma influente di un asse bancario emiliano-lombardo, destinato a pesare nei prossimi equilibri del credito retail.
Bper punta a rafforzare il proprio posizionamento nel Nord, dove Pop Sondrio ha una radicata presenza territoriale, soprattutto tra le Pmi. L’adesione di Unipol rende molto probabile il successo dell’operazione, anche se il management di Sondrio continua a definirla “ostile”.
Ifis-illimity: la prima fusione che va in porto
Un traguardo è già stato tagliato: l’Ops di Banca Ifis su illimity è andata in porto con un’adesione dell’84,09%. È la prima operazione a concretizzarsi in questa fase di consolidamento. La challenger bank fondata da Corrado Passera entrerà nel gruppo dei Fürstenberg, con focus sui crediti deteriorati e servizi digitali innovativi.
Nonostante l’ampia adesione, Ifis ha deciso di riaprire l’offerta dal 7 all’11 luglio per consentire ai soci rimasti fuori di partecipare alle stesse condizioni. La fusione si concluderà entro l’autunno, con la creazione di un polo bancario indipendente e digitalizzato, orientato alla crescita organica.
Un’estate decisiva per la finanza italiana
L’estate 2025 segnerà un punto di svolta per il sistema bancario italiano. Dopo anni di immobilismo, lo scenario appare ora in movimento rapido, trainato da pressioni europee, convenienze strategiche e una crescente insofferenza verso l’interventismo politico.
Il vero banco di prova sarà la capacità di creare valore nel lungo periodo, evitando concentrazioni insostenibili e rispettando il delicato equilibrio tra efficienza industriale e radicamento territoriale. Se luglio sarà davvero il mese delle decisioni, come molti osservatori scommettono, il credito italiano si appresta a voltare pagina. Ma resta da vedere chi ne scriverà il prossimo capitolo: *le banche, i regolatori, o i giudici*.