Cile: potrebbe fermarsi per sciopero la più grande miniera di rame al mondo

- di: Brian Green
 
Uno sciopero, indetto in Cile dopo il fallimento di una trattativa, rischia di avere pesanti ripercussione per l'economia globale. Il sindacato che rappresenta i lavoratori della miniera di rame La Escondida ha reso noto che i suoi membri hanno votato per rifiutare l'offerta di contratto più recente proposta dalla proprietà e quindi di entrare in sciopero.
Una decisione, dicono gli esperti, che rischia potenzialmente di determinare interruzioni della fornitura di un metallo chiave, mentre l'economia mondiale continua a riprendersi dall'impatto della pandemia di Coronavirus.

Minera Escondida, controllata da BHP Group, situata nel nord del deserto cileno di Atacama, è la più grande miniera di rame del mondo. La miniera produce quasi il 5% delle forniture mondiali del metallo, che, tra le tante sue applicazioni, viene utilizzato per realizzare cavi elettrici e motori e nelle costruzioni.

Secondo la normativa in vigore in Cile, i minatori devono continuare a lavorare durante un periodo di mediazione obbligatoria da parte del governo per un periodo massimo di 10 giorni. Quindi, al di là del fatto che sia stato proclamato ufficialmente, lo sciopero non è cosa fatta. Votare per autorizzare uno sciopero - vista la legge - è spesso visto in tutti i settori come una tattica negoziale.
Quindi solo se tra dieci giorni, in assenza di progressi nella contrattazione tra sindacato e proprietà, nonostante la mediazione del governo, lo sciopero sarà confermato e fatto scattare.

Cosa che potrebbe determinare un impatto significativo sul mercato e quindi sui prezzi. C'è comunque un precedente che crea qualche preoccupazione: nel 2017 i lavoratori della miniera La Escondida hanno attuato uno sciopero, tornando al lavoro solo dopo 44 giorni.
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