Morningstar Dbrs: dazi Trump fattore rischio, possibile impatto per Italia

I dazi minacciati dal presidente eletto Donald Trump "rappresentano un rischio chiave, che stiamo monitorando. E' pero' presto per capire quale sara' l'impatto, ci sono molte variabili da tenere in considerazione: se effettivamente saranno imposti, con che tempistiche e se saranno generalizzati o mirati su settori specifici". Lo ha detto a Radiocor Javier Rouillet, Svp Global Sovereign Ratings di Morningstar Dbrs, a margine di una conferenza a Milano, sottolineando che "al momento tutti questi aspetti non sono ancora chiari e non si sa se Trump andra' fino in fondo. Finora ha iniziato a prendere di mira Messico, Canada e Cina. E poi ha accennato anche ai Paesi Brics, se dovessero scegliere la via della de-dollarizzazione del loro commercio". Secondo Rouillet ci sono comunque dei fattori che potrebbero mitigare l'impatto di eventuali dazi, ovvero il tasso di cambio: "Non e' ancora chiaro quale potrebbe essere la reazione dei cambi. Finora l'euro si e' deprezzato in modo significativo rispetto al dollaro, intorno al 6% nell'ultimo periodo, dopo le elezioni. Si tratta quindi di un'attenuazione importante", ha detto. Detto questo, resta il fatto che l'Ue "e' l'area piu' esposta data la sua apertura e il suo surplus commerciale con gli Stati Uniti. Nel caso dell'Italia, l'anno scorso le esportazioni verso gli Stati Uniti hanno rappresentato una percentuale leggermente superiore al 10% dell'export totale. L'Italia ha il secondo surplus sulle merci nei confronti degli Stati Uniti nell'Unione europea dopo la Germania, quindi potrebbe subire un impatto".