Un giudice federale blocca per 14 giorni il dispiegamento voluto dalla Casa Bianca. Illinois e City Hall esultano. Il braccio di ferro sui poteri presidenziali si allarga a Portland e accende il test costituzionale dell’Insurrection Act.
(Foto: immagine generica della Guardia nazionale Usa).
Decisione netta: la giudice federale April Perry ha congelato per due settimane l’invio di centinaia di militari della Guardia nazionale nell’area di Chicago, ordinato dall’amministrazione Trump con la motivazione di presunte minacce all’ordine pubblico collegate alla stretta sull’immigrazione. L’ordinanza vieta qualsiasi attività dei reparti già affluiti a ridosso delle strutture ICE del Broadview Detention Center e richiama i limiti imposti dal Decimo e dal Quattordicesimo Emendamento.
La mossa legale di Illinois e Chicago
Il ricorso è stato presentato dal governatore J.B. Pritzker, dal sindaco Brandon Johnson e dal procuratore generale Kwame Raoul. «Non c’è alcuna rivolta in corso: c’è una città che chiede di essere governata dalla legge, non dalle scenografie militari», hanno rivendicato i promotori dopo l’udienza. L’ordine restrittivo scade il 23 ottobre salvo proroga nella sessione fissata per il 22 ottobre.
Il precedente dell’Oregon e i limiti al dispiegamento
A Portland, una precedente ordinanza ha vietato l’uso operativo della Guardia nazionale in città. I giudici del Nono Circuito hanno successivamente lasciato i reparti federalizzati ma senza autorizzarne l’impiego, in attesa di un pronunciamento sul merito. La distinzione è cruciale: federalizzazione non equivale a dispiegamento e l’Insurrection Act richiede prove concrete di insurrezione.
Numeri, luoghi, tempi del dispositivo interrotto
Il piano federale riguardava circa 500 militari: 300 dall’Illinois, 200 dal Texas, con un piccolo distaccamento dalla California. Una parte dei soldati era già stata posizionata attorno alle infrastrutture federali dell’area metropolitana. Con l’ordinanza, nessuna attività di missione è consentita sul territorio dell’Illinois.
Reazioni e strategia della Casa Bianca
Dal fronte federale trapela l’intenzione di ricorrere in appello: «Useremo ogni strumento previsto dalla legge», è la linea. Dall’altra parte, Pritzker e Johnson parlano di difesa dello Stato di diritto e di stop alla propaganda. La giudice sottolinea che le forze federali già presenti sono sufficienti a far rispettare le leggi senza l’impiego di militari.
Perché la partita è cruciale
Il caso Chicago entra nel cuore della disputa americana: fin dove può spingersi il Presidente quando Stati e città si oppongono? I giudici tracciano un perimetro: l’impiego della forza militare in ambito interno non è una scorciatoia. In parallelo, Portland conferma il principio: prima il vaglio giurisdizionale, poi le eventuali operazioni.
Le prossime tappe
Il calendario è definito: udienza telefonica il 22 ottobre per valutare la proroga del blocco; scadenza dell’ordine il 23 ottobre salvo estensioni. Nel frattempo, si attende un responso dei giudici d’appello sull’Oregon. Ogni ulteriore iniziativa dell’esecutivo è destinata a passare, ancora, al vaglio dei tribunali.