• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Dimissioni Cuffaro, terremoto nella Dc e in Sicilia

- di: Vittorio Massi
 
Dimissioni Cuffaro, terremoto nella Dc e in Sicilia
Dimissioni Cuffaro, terremoto nella Dc e in Sicilia
Sisma politico a Palermo: indagine sugli appalti, sospensioni in Regione, alleanze in frantumi. La mossa dell’ex governatore apre una fase ad alta tensione nel centrodestra e accende le piazze dell’opposizione.

Totò Cuffaro si è fatto da parte. L’addio “irrevocabile” alla guida della Democrazia cristiana arriva a ridosso degli sviluppi dell’inchiesta palermitana su presunti appalti truccati, con contestazioni che spaziano, a vario titolo, dall’associazione per delinquere alla corruzione e alla turbativa. È la miccia che fa esplodere una stagione già infiammabile: il partito perde il leader, l’area di governo a Palermo scricchiola, gli alleati si irrigidiscono e il fronte progressista fiuta l’occasione per forzare la mano.

Il passo indietro e la linea della difesa

Cuffaro ha comunicato la scelta con una nota asciutta, ringraziando il partito e fissando il passaggio formale nelle sedi interne. Nel frattempo si prepara a comparire davanti al giudice per le indagini preliminari per ribadire la propria estraneità. Nel suo entourage si sottolinea che l’atto di dimissioni è stato assunto per “responsabilità verso la comunità politica”, nella convinzione che “la verità processuale potrà ristabilire i fatti”.

Il fronte istituzionale: sospensioni e commissariamenti

L’onda d’urto si è fatta sentire fin dentro gli uffici regionali. La presidenza della Regione ha disposto sospensioni e avvicendamenti ai vertici di strutture coinvolte nell’indagine, prendendo atto anche di auto-sospensioni già presentate. Mossa che, nelle intenzioni, vuole preservare l’operatività degli uffici e blindare l’amministrazione nell’attesa degli interrogatori e delle decisioni del gip. Una partita istituzionale che si gioca sul filo: limitare i danni senza alimentare l’idea di un sistema allo sbando.

Il centrodestra tra gelo e calcoli

All’interno della maggioranza regionale prevale il silenzio tattico. I partner più pesanti del centrodestra osservano con prudenza, mentre figure di primo piano dell’area autonomista prendono le distanze e congelano le riunioni di vertice. Sul tavolo c’erano accordi in costruzione per i prossimi appuntamenti elettorali, ora ridotti in coriandoli. Nel retroscena, più d’uno spinge per un reset politico: azzerare la giunta e ripartire con un esecutivo a trazione politica ma con profili di competenza riconoscibile, per arrivare a fine legislatura con un minimo di ossigeno.

L’opposizione alza la voce

Il campo progressista prova l’affondo. Sotto il palazzo della Presidenza regionale si prepara una manifestazione con richiesta di dimissioni. I leader nazionali rilanciano il tema dell’“affidabilità delle istituzioni” e promettono battaglia in aula e nel Paese. La cornice è chiara: trasformare il caso giudiziario in un caso politico, incardinando mozioni, audizioni e una narrazione che punti a un cambio di rotta.

Il nodo degli apparati e l’ombra delle “soffiate”

Nel fascicolo emergono risvolti delicati: contatti impropri e presunte rivelazioni su attività investigative. Una parte dell’attenzione giudiziaria ruota attorno al tema delle “talpe” che avrebbero allertato esponenti politici su accertamenti in corso. Chi chiama in causa chi? Gli atti difensivi respingono accuse e ricostruzioni, ma il solo sospetto corrode la fiducia pubblica e mette in imbarazzo apparati che, per definizione, dovrebbero essere impermeabili alle interferenze.

La Dc senza guida e l’effetto domino

La Democrazia cristiana esce stordita. I dirigenti della cosiddetta “nuova guardia” — quella che aveva puntato su legalità, apertura ai giovani e alle donne — temono abbandoni in serie. A breve il Consiglio nazionale sarà chiamato a formalizzare il dopo-Cuffaro: reggenza tecnica o congresso straordinario? Nel frattempo, nelle realtà locali, si moltiplicano le riunioni d’emergenza per capire come evitare una diaspora organizzativa.

Le prossime mosse e gli scenari

Il calendario corre. Gli interrogatori chiariranno il perimetro delle accuse e la tenuta del quadro indiziario. Sul fronte politico, tre scenari si contendono la scena: rimpasto ampio per riavviare la macchina, gestione commissariale di alcune strutture per sterilizzare il rischio-contagio, oppure resistenza e temporeggiamento fino a che la pressione mediatica non arretra. Tutto dipende da due variabili: l’esito delle valutazioni del gip e la capacità del centrodestra di ristabilire un ordine credibile agli occhi di alleati e opinione pubblica.

Le parole che pesano

Nelle ultime ore si rincorrono dichiarazioni e contro-dichiarazioni. C’è chi chiede una “discontinuità reale, non di facciata”, chi avverte che “l’istituzione viene prima degli interessi di parte”, chi, dall’opposizione, ammonisce: “Non si può fare finta di nulla: serve una risposta politica all’altezza”. Sullo sfondo, l’ex segretario Dc rivendica di voler “difendere la propria onorabilità nelle sedi opportune”. Ognuna di queste frasi è un chiodo piantato nella narrazione pubblica che accompagnerà le prossime settimane.

Perché questa crisi conta

La Sicilia è laboratorio e cartina di tornasole. Qui si misura la tenuta del centrodestra in versione locale, ma si testano anche meccanismi di selezione della classe dirigente, rapporti fra politica e burocrazie, regole sugli appalti e sugli affidamenti. Se la gestione deraglia, il conto politico arriverà ben oltre l’Isola. Se invece il sistema regge e corregge le proprie falle, il caso potrebbe diventare precedente virtuoso su trasparenza e responsabilità.

In sintesi: dimissioni clamorose, Regione sotto pressione, alleanze spaccate, opposizione mobilitata, inchiesta da decifrare davanti al gip. La Sicilia entra in una fase di frizione permanente in cui ogni mossa — amministrativa, giudiziaria e politica — avrà effetti a catena.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 31 record
Pagina
4
03/12/2025
Hegseth, dal “non obbedite” all’ordine “uccideteli tutti”
Nel 2016 Pete Hegseth affermava che i militari non devono eseguire ordini illegali. Oggi, ...
03/12/2025
Caso Venezuela, tempesta su Hegseth e Trump
Il secondo raid Usa del 2 settembre contro una nave di presunti narcos venezuelani travolg...
02/12/2025
Ue in bilico: no della Bce sugli asset russi, la guerra continua
La Bce blocca il piano Ue sugli asset russi congelati. L’Europa cerca nuove soluzioni per ...
02/12/2025
Armi all’Ucraina, il Governo accelera sulla proroga: domani pre-riunione, giovedì il decreto in Cdm
Armi all’Ucraina, il Governo accelera sulla proroga: domani pre-riunione, giovedì il decre...
02/12/2025
La vendetta di Trump scuote la giustizia Usa
La giustizia americana sotto pressione: il Dipartimento di Giustizia valuta nuove incrimin...
Trovati 31 record
Pagina
4
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720