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Francia richiama l’ambasciatore Usa: mini-crisi transatlantica

- di: Bruno Coletta
 
Francia richiama l’ambasciatore Usa: mini-crisi transatlantica
Francia richiama l’ambasciatore Usa: scontro su Macron

Parigi: il miliardario Usa improvvisato diplomatico, da poco insediato, attacca con toni e argomenti da far west trumpiano. Il Quai d’Orsay lo bacchetta, lo avverte e contrattacca. Mini-crisi transatlantica.

(Foto: Macron all'Eliseo con Ursula Von der Leyen).

Francia richiama l’ambasciatore Usa in una mossa che dice tutto

Parigi ha convocato d’urgenza, oggi, l’ambasciatore statunitense Charles Kushner - miliardario americano improvvisato diplomatico e da poco insediato - dopo che questi ha pubblicamente accusato il presidente Emmanuel Macron di non fare abbastanza nella lotta all’antisemitismo. Il ministero degli Esteri francese ha bollato le affermazioni come “inaccettabili” e una violazione della Convenzione di Vienna del 1961, che vieta ingerenze negli affari interni degli Stati. Una bacchettata sulle dita in piena regola e la dimostrazione dei guai che può fare l'improvvisazione.

La lettera che ha scatenato tutto: accuse e dettagli

In una lettera aperta pubblicata sul Wall Street Journal, Kushner ha espresso “profonda preoccupazione per il drammatico aumento dell’antisemitismo in Francia e la mancanza di azioni sufficienti da parte del suo governo”, ha scritto Kushner. Il diplomatico ha sottolineato che non passa giorno senza aggressioni contro ebrei, vandalismi a sinagoghe o a negozi di proprietà ebraica.

Kushner ha collegato questa emergenza all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e alla successiva guerra a Gaza, sottolineando che i provvedimenti di Macron in materia palestinese — soprattutto l’ipotesi di riconoscimento di uno Stato palestinese — avrebbero alimentato un clima che amplia i sentimenti antisemiti.

Parigi reagisce: fermezza diplomatica oltre l’indignazione

Il Ministero degli Esteri francese ha risposto per le rime: le accuse di Kushner sono “inaccettabili” e attentano al principio di non ingerenza sancito dal diritto internazionale. La convocazione — appuntamento fissato per lunedì — è un gesto formale ma netto nei confronti di un alleato che ha oltrepassato il sottile confine tra critica e interferenza.

Washington: la squadra Usa si schiera con Kushner

Dal canto suo, il Dipartimento di Stato Usa ha difeso Kushner, confermando che sta “rappresentando efficacemente gli interessi americani in Francia”, ha affermato il Dipartimento di Stato. Parole che mostrano come, da questa parte dell’Atlantico, l’iniziativa del diplomatico sia vista come un atto legittimo di pressione, nonostante il clamoroso incidente diplomatico prodotto.

Implicazioni: diplomazia in fibrillazione e tensioni su più fronti

La divergenza tra Parigi e Washington si inserisce in un quadro già irto di tensioni: riconoscimento della Palestina, guerra in Medio Oriente, rapporti con Israele. In tale scenario, la Francia difende con forza la sua sovranità, mentre gli Usa optano per il sostegno pubblico al proprio rappresentante.

Un altro livello di frizione: il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che già aveva accusato Macron di incentivare l’antisemitismo con le sue politiche pro-Palestina, anticipa di qualche giorno la critica di Kushner.

Cronologia dell’episodio

  • — Attacco Hamas: innesco del nuovo aumento degli atti antisemiti.
  • — Kushner pubblica la lettera al WSJ con dure critiche a Macron.
  • — Francia convoca l’ambasciatore: il ministero lo definisce “inaccettabile” e cita la Convenzione di Vienna.

Uincidente diplomatico raro e vibrante

Questa convocazione segna un incidente diplomatico raro e vibrante, dove una critica esterna a temi sensibili - antisemitismo, politica medio-orientale - si trasforma in un incidente ufficiale tra alleati. Macron risponde con fermezza difendendo il principio di non ingerenza, e Washington si schiera pubblicamente con Kushner. Una crisi che va letta come un campanello d’allarme nel laboratorio diplomatico tra potenze occidentali. 

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