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Cripto, Trump guadagna 5 miliardi virtuali: il potere gioca in borsa

- di: Vittorio Massi
 
Cripto, Trump guadagna 5 miliardi virtuali: il potere gioca in borsa
Cripto Trump, 5 miliardi virtuali: il potere gioca in borsa

Cripto, Trump guadagna 5 miliardi virtuali: il potere gioca in borsa

Token volatili, mining e regolazione: la “crypto-presidenza” accende etica e speculazione.

Nelle prime ore di settembre 2025 il token digitale WLFI, legato alla piattaforma di famiglia World Liberty Financial, ha acceso i riflettori su una ricchezza per ora “su carta” nell’ordine di più miliardi di dollari per il clan Trump. Il prezzo partito in forte slancio si è assestato intorno ai pochi decimi di dollaro, con volumi elevati e una volatilità che riflette l’appetito speculativo del mercato.

Trump, criptovalute e potere: un mix esplosivo

Il progetto WLFI nasce durante la campagna presidenziale con l’obiettivo dichiarato di fare degli Stati Uniti la “capitale mondiale delle criptovalute”. La famiglia controlla una quota significativa dei token creati e beneficia dei ricavi generati dal collocamento. Il nodo centrale è l’intreccio tra ruolo pubblico e interesse privato, in un settore dove le scelte regolatorie possono muovere miliardi.

Una ricchezza virtuale e vincolata

Le allocazioni del team fondatore risultano soggette a vincoli temporali e schemi di vesting: ciò rende il patrimonio largamente non liquidabile nell’immediato. In altre parole, le valorizzazioni sono oggi contabili e reversibili, perché legate a un prezzo che può cambiare rapidamente.

Speculazione e scambi febbrili

Il debutto ha visto scambi intensi sugli exchange e oscillazioni rapide. Nonostante il raffreddamento dai massimi, il token resta sopra i livelli di carico di molti primi acquirenti, che risultano tuttora in profitto. Questo alimenta narrative aggressive sul potenziale di crescita, ma anche timori per dinamiche di pump and dump.

Oltre WLFI: il dominio cripto si allarga

In parallelo, iniziative nel mining di bitcoin hanno guadagnato spazio e valutazioni di mercato di rilievo. La combinazione di token proprietari e attività estrattive sposta l’epicentro del business dalla pura finanza digitale a una catena del valore più ampia, con esposizione ai cicli energetici e alla redditività dell’hashrate.

Critiche etiche: è conflitto di interessi?

Opposizioni politiche e osservatori etici segnalano il rischio di conflitto: chi governa può favorire, anche indirettamente, il proprio ecosistema. Dal fronte istituzionale, la replica è netta: “I continui tentativi dei media di creare conflitti d’interesse sono irresponsabili e rafforzano la sfiducia del pubblico in ciò che legge. Né il presidente né la sua famiglia hanno mai avuto, né avranno mai, conflitti d’interesse” — Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca.

La “regia cripto” della famiglia Trump 

La “regia cripto” della famiglia Trump è una scommessa ad alto rendimento e alto rischio: capitale reputazionale messo in pegno contro la volatilità strutturale dei mercati digitali. Se il progetto porterà a un’industrializzazione regolata del settore, il guadagno politico sarà notevole; se invece prevarrà la logica della speculazione di breve, le ombre etiche rischiano di oscurare tanto la narrazione di leadership quanto la credibilità delle politiche pubbliche.

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