• FAM 850 1
  • 8501 intesa GREEN 25
  • POSTE25 850 1

Avvocatura, VIII Rapporto Censis: nel 2023 iscritti alla Cassa in calo del 1,3%

- di: Barbara Leone
 
Avvocatura, VIII Rapporto Censis: nel 2023 iscritti alla Cassa in calo del 1,3%

Quanti sono gli avvocati in Italia? Si riduce, nel 2023, dell’1,3% il numero degli iscritti alla Cassa, ma in diverse regioni del Paese il numero di avvocati per mille abitanti resta uguale o superiore a sei (6,6 in Calabria, 6,0 in Campania, contro una media nazionale pari al 4,0 per mille). E’ quando emerge dall’VIII Rapporto Censis sull’avvocatura, realizzato dal Censis per la Cassa Forense, che è stato presentato lo scorso 8 maggio da Andrea Toma, Responsabile dell’Area Economia, Lavoro e Territorio del Censis. L’indagine evidenzia che la quota delle donne avvocato sul totale torna, nel 2023, a 47,1%, riportando la distribuzione fra uomini e donne avvocato a quella che era nel 2014. Sale a 48,3 anni l’età media degli avvocati, dato lontano dalla media della popolazione italiana che è pari a 46,6 anni; nello stesso tempo, il tasso di dipendenza (cioè, il numero di avvocati attivi per ogni pensionato) è sceso a 6,7 (era 7,7 nel 2019) mentre il numero dei pensionati è cresciuto nel 2023 del 4,5%. Il 2023 ha registrato 8.043 cancellazioni fra gli iscritti a Cassa Forense; 6.393 le nuove iscrizioni, ma il saldo è negativo per 1.650 unità. Inoltre, sono state 5.408 le cancellazioni da parte di donne avvocato, la metà circa con un’anzianità professionale inferiore ai 10 anni. È quanto emerge dall’VIII Rapporto Censis sull’avvocatura, realizzato dal Censis per la Cassa Forense.

Avvocatura, VIII Rapporto Censis: nel 2023 iscritti alla Cassa in calo del 1,3%

Il 54,2% degli avvocati, con una leggera diminuzione rispetto al 2023, definisce abbastanza critica o molto critica la propria condizione professionale (al Sud il dato è intorno al 60%). Per il 50,2% degli avvocati le prospettive 2024-2025 restano stabili, ma per il 27,9% non saranno positive. Non a caso, il 34,6% lascerebbe la professione prevalentemente a causa dei costi eccessivi e del basso ritorno economico. I redditi medi annui fra il 2021 e il 2022 crescono del 5,3% e in parte riescono a conservare il potere d’acquisto della categoria, esposto come altre agli effetti dell’inflazione. Sempre fra il 2021 e il 2022 si è consolidato il rimbalzo della ripresa che ha avuto avvio alla fine del 2021: al Sud, fra i giovani e fra le donne avvocato si riscontra un tasso di crescita dei redditi annui superiore alla media (rispettivamente: +8,1% fra le donne 30-34enni e +11,6% fra le 35-39enni, in confronto al +7,5% del Sud e al +9,5% della Calabria).

Nell'ambito dell’assetto normativo della professione, gli avvocati sollecitano: una regolamentazione della figura dei collaboratori di studio, senza però trasformare il professionista in un lavoratore subordinato (è d’accordo il 48,7% degli avvocati); una revisione delle incompatibilità con qualsiasi attività di lavoro subordinato, anche se con orario di lavoro limitato (il 34,9% è d’accordo); l’estensione dell’esclusività dell’attività dell’avvocato in tutti quegli ambiti in cui può sorgere un contenzioso (per il 46,4%). La quota dell’attività stragiudiziale sul totale del fatturato dei professionisti è in media pari al 40,7%. Nello stesso tempo il 63,3% afferma che i metodi di risoluzione delle controversie alternativi al procedimento giudiziale (Adr) allungano i tempi e i costi della giustizia, mentre il 41,7% concorda con il fatto che l’Adr riduce il ruolo degli avvocati e della giurisdizione. Ampia è l’area di scetticismo sul raggiungimento degli obiettivi previsti dal Pnrr sulla riforma della Giustizia: il 29,7% non crede che la riforma del processo civile verrà portata a compimento nei tempi previsti; un altro 35,1% afferma che gli obiettivi saranno raggiunti solo in parte. L'intelligenza artificiale è percepita dagli avvocati come un’opportunità piuttosto che una minaccia: lo afferma il 58,7% dei professionisti.

Ma forse i più chiari segnali di cambiamento nella professione possono essere individuati dall’esperienza degli studi strutturati. Fra questi emerge soprattutto un fattore comune: la consapevolezza del valore della condivisione delle competenze e delle esperienze professionali, che costituisce il motivo fondamentale della scelta dello studio strutturato. Tale consapevolezza deriva da motivazioni di diversa natura che sono riconducibili a una natura sempre più complessa e articolata della domanda di servizi in campo legale, che richiede la collaborazione e l’intervento di competenze integrate e diversificate e, forse più importante di tutto, la convinzione di poter offrire alla committenza un servizio che garantisca un maggiore livello di qualità complessiva.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 39 record
Pagina
5
08/07/2025
Il clima cambia rotta: si attenua il caldo in Italia ma torna il maltempo al Nord
L’ondata di calore che ha investito l’Italia nelle scorse settimane sembra rallentare la s...
08/07/2025
Crollo a Terracina, tra sicurezza e reputazione: il valore economico della fiducia nei brand territoriali
Crollo a Terracina, tra sicurezza e reputazione: il valore economico della fiducia nei bra...
07/07/2025
Saldi estivi, il boom dei pagamenti digitali cambia le abitudini d’acquisto
Con l’avvio dei saldi estivi, l’Italia conferma il trend in crescita nell’utilizzo delle s...
07/07/2025
Ribaltone al Nord, il maltempo spazza via l’afa. Il Centro-Sud resta in trappola
Il caldo rovente che aveva investito la Pianura Padana è stato spazzato via da una perturb...
07/07/2025
Esplosione in via dei Gordani: Roma respira di nuovo, ma l’inchiesta si allarga
Dopo l’esplosione dello scorso fine settimana in un impianto di trattamento rifiuti a Roma...
07/07/2025
L’Italia sotto la pioggia, Milano conta i danni
Nelle prime ore del mattino, una tempesta d’acqua si è abbattuta su Milano e sulle aree li...
Trovati 39 record
Pagina
5
  • POSTE25 720
  • 720 intesa GREEN 25