Tra nuove entrate, secondo turno e revisione delle regole Ue, Stellantis punta sul “Piano Italia”: ecco piano, tifosi e snodi decisivi.
(Foto: il Ceo di Stellantis, Antonio Filosa).
In uno scenario complesso per l’industria automobilistica europea, Stellantis ha scelto di muovere un passo concreto in Italia: 400 nuove assunzioni presso lo stabilimento di Mirafiori a partire da febbraio 2026, con l’avvio del secondo turno per la produzione della Fiat 500 ibrida.
Un Piano Italia confermato e rilanciato
Durante l’incontro del 20 ottobre 2025 con le principali sigle sindacali, l’amministratore delegato Antonio Filosa ha ribadito che il Piano Italia è solido e confermato, e che l’Italia resta «al centro della nostra visione strategica».
Filosa ha precisato che la produzione della Fiat 500 ibrida inizierà a novembre a Mirafiori, mentre a Melfi partirà a breve la nuova Jeep Compass in versione multi-energia.
Le 400 assunzioni: un segnale ma non basta
«Oggi ho anche il piacere di comunicarvi un’importante novità: faremo 400 assunzioni per lo stabilimento di Mirafiori con l’avvio del secondo turno a partire dal mese di febbraio del prossimo anno», ha dichiarato Filosa.
Le nuove entrate si aggiungono alle assunzioni già realizzate nei mesi scorsi nei reparti ingegneristici di Mirafiori e nello stabilimento di Atessa. «Non è abbastanza, ma è tutto quello che potevamo fare considerato il contesto», ha aggiunto l’amministratore delegato.
La sfida regolamentare e l’appello ai sindacati
Un altro capitolo della strategia riguarda la regolamentazione europea: Filosa ha lanciato un appello al mondo sindacale per supportare la richiesta di revisione delle norme Ue sul comparto auto. «Serve rivedere la regolamentazione europea, che non tiene in debito conto della realtà del mercato e del contesto industriale», ha spiegato.
Secondo il manager, «aver imposto obiettivi così stringenti in un così breve lasso di tempo ha spiazzato sia la domanda che l’offerta. Dobbiamo cambiare le regole per riuscire a offrire ai nostri clienti l’intera gamma di veicoli che desiderano e che possono acquistare: solo così sarà possibile rilanciare la produzione».
Le reazioni dei sindacati: tra speranza e cautela
Le organizzazioni sindacali hanno accolto con favore le 400 assunzioni: per il segretario generale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, «le assunzioni a Mirafiori da febbraio rappresentano un segnale positivo, in controtendenza rispetto al calo occupazionale degli ultimi anni».
Tuttavia la Fiom-Cgil ha richiamato l’azienda a un cambiamento più radicale: «La situazione di Stellantis in Italia ci consegna un quadro che necessita di un vero e proprio testa-coda per invertire la direzione degli ultimi anni», ha dichiarato Michele De Palma.
Gli stabilimenti chiave: Mirafiori, Cassino, Termoli
- Mirafiori (Torino) – Centro dello sforzo immediato: 400 nuove assunzioni, secondo turno per la 500 ibrida e rilancio occupazionale.
- Cassino – Stabilimento in evoluzione: inizialmente destinato esclusivamente all’elettrico, ora riprogrammato verso un’offerta multi-energia per modelli come i nuovi Alfa Romeo Giulia e Stelvio, per garantire un futuro stabile.
- Termoli – Sito della futura gigafactory di batterie della joint-venture ACC: la decisione finale è attesa entro la fine del 2025.
Perché questo annuncio è strategico?
Il settore dell’auto in Europa è sotto pressione: produzione in calo, costi in aumento, domanda debole. In questo contesto, l’annuncio di Stellantis assume un valore simbolico e pratico. Simbolico perché segna un ritorno all’Italia come base produttiva significativa; pratico perché l’avvio del secondo turno e l’iniezione di forza lavoro indicano che la 500 ibrida non sarà solo un modello di passaggio, ma un volano per Mirafiori.
I segnali positivi, però, non cancellano le incognite: l’efficacia delle assunzioni rispetto ai volumi produttivi attesi, la riuscita della ristrutturazione degli altri stabilimenti e la capacità di incidere davvero sulla regolamentazione europea, tema cruciale per l’intero settore.
Lo sguardo al futuro: cosa monitorare
Negli anni a venire, saranno tre i temi da tenere d’occhio:
- L’andamento delle produzioni, per verificare se Mirafiori riuscirà a consolidarsi come hub ibrido-multienergy.
- Le evoluzioni della regolamentazione europea: la richiesta di “neutralità tecnologica” rappresenta un banco di prova per il settore auto italiano.
- L’impatto occupazionale complessivo, dalle 400 assunzioni di Mirafiori alla gestione delle trasformazioni negli altri siti, dopo le riduzioni di personale degli ultimi anni.
In conclusione, l’Italia torna al centro del progetto Stellantis: non più solo mercato, ma base industriale da rilanciare. Le 400 assunzioni a Mirafiori sono il primo mattone, ma la costruzione richiede continuità, investimenti e cooperazione tra azienda, sindacati e istituzioni europee — insieme a una normativa che tenga davvero conto della realtà produttiva.