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Cupido serve e sbaglia matchpoint

- di: Giulia Caiola
 
Cupido serve e sbaglia matchpoint

C’è chi alle ATP Finals di Torino va per vedere il tennis e chi invece decide che un dritto incrociato non basta: serve un colpo di scena. Così, mentre Alcaraz e Fritz si preparavano a darsele sportivamente di santa ragione, Isidoro Shrem – nome da film di Sorrentino e coraggio da finale olimpica – si è inginocchiato davanti a migliaia di spettatori e un maxischermo da brividi. Lei, Susy Harari, spettatrice ignara e probabilmente convinta che la palla fosse ancora in gioco, si ritrova improvvisamente protagonista di una commedia romantica a metà tra Wimbledon e Matrimonio a Prima Vista.

Cupido serve e sbaglia matchpoint

«Sì!», urla lei, tra lacrime e flash, mentre metà Inalpi Arena si scioglie in un applauso che neanche per un ace di Federer. Sullo sfondo, la regia manda la musica più sentimentale disponibile nel repertorio, probabilmente “My Heart Will Go On”, che non manca mai nei momenti in cui la ragione abdica a favore dell’amore o della follia.

Isidoro, in camicia stirata e cuore in tumulto, alza l’anello come fosse un trofeo: la folla esplode, gli steward piangono, un raccattapalle si commuove. Persino Alcaraz, pare, abbia sorriso dietro il borsone, forse chiedendosi se anche lui dovrà prima o poi inginocchiarsi tra un tie-break e l’altro.

E come se non bastasse, l’arena si trasforma in un reality globale: la scena finisce sui social, condivisa più di un highlight di Djokovic. Le nonne di mezzo mondo digitano “che romantico!”, mentre qualche cinico già scommette su quando arriverà il primo litigio post-matrimoniale (“non era un doppio fallo, era un fraintendimento”).

Intanto, il tennis riprende. Le racchette tornano a parlare, i cuori si calmano, e la cronaca sportiva si riappropria del suo spazio. Alcaraz vince, il pubblico applaude, e da qualche parte – forse nel settore 109, fila K – due promessi sposi si stringono la mano, convinti che l’amore, come il tennis, sia questione di servizio e risposta.

Resta una sola domanda, sospesa come una palla break: Alcaraz sarà invitato alle nozze? Se sì, speriamo almeno che al lancio del bouquet non ci sia il falco elettronico a controllare se il “Sì” era dentro o fuori.

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