Tutto torna: l’amore, la calma e, finalmente, anche Giulia De Lellis. Dopo giorni intensi e un parto da copertina (digitale), l’influencer più seguita d’Italia è tornata a casa. Ad accoglierla, con discrezione e un sorriso che vale più di mille stories, Tony Effe — il “CEO dell’amore”, come lei stessa lo ha ribattezzato.
Tony Effe, Giulia e il ritorno dolce a casa
Nessun effetto speciale, nessun filtro esagerato: solo una foto, una manina piccola e una frase semplice. “Grazie all’amore della mia vita”, scrive Giulia. E basta così. Perché in quell’amore ci sono le notti insonni, i messaggi senza parole e la complicità di chi sa condividere molto più di un post.
Il rientro è avvenuto al termine di un breve ricovero al Gemelli di Roma, dove Giulia ha dato alla luce Priscilla, la piccola che ha già conquistato il cuore (e i commenti) del pop italiano. L’influencer ringrazia medici e ostetriche, con la cura e la gratitudine di chi sa che dietro ogni fiaba c’è anche una squadra di professionisti in camice bianco.
E poi c’è lui, Tony Effe, rapper dalla corazza spessa ma dal cuore morbido. In questi giorni è stato una presenza costante — senza eccessi, senza proclami. Una figura quasi cinematografica: il bad boy che diventa padre e si scopre, all’improvviso, tenero come un ritornello in acustico.
Sui social, la coppia divide il pubblico: c’è chi li considera i nuovi Ferragnez 2.0 e chi preferisce pensare che siano semplicemente due ragazzi che si vogliono bene, punto. Ma il linguaggio è lo stesso: quello di una generazione che comunica emozioni con la fotocamera frontale e le trasforma in racconto pubblico.
Giulia, nel frattempo, appare serena. “Siamo a casa e stiamo bene”, scrive. Poche parole, molto significato. Dietro quella frase si intravedono le occhiaie nuove, il caos felice dei primi giorni e la consapevolezza che la vita vera è fatta anche di silenzi, di pannolini e di amore che non ha bisogno di hashtag.
Per Tony Effe, che fino a ieri alternava barre e concerti, il ruolo di papà sembra calzargli meglio di una collana d’oro. Forse non lo dirà mai in un’intervista, ma quel “grazie all’amore della mia vita” è già la sua dedica più bella.
In fondo, la loro storia è questo: una ballata urbana in cui romanticismo e ironia si mescolano, con il volume giusto e senza troppa scenografia. Solo due protagonisti, una culla e la sensazione — rarissima, oggi — di una felicità semplice.