Ad agosto cala la fiducia di consumatori e imprese

- di: Redazione
 
Agosto negativo per la fiducia di consumatori e imprese: per i primi l'indice passa da 106,7 a 106,5 mentre la diminuzione per l'indice composito del clima di fiducia delle imprese è più decisa e cala da 108,9 a 106,8 attestandosi sul valore più basso da novembre 2022. L'indice di fiducia dei consumatori si riduce lievemente pur mantenendosi sopra il livello medio del periodo gennaio-luglio 2023. Tra le serie componenti l'indice di fiducia dei consumatori emergono segnali contrastanti che sono sintetizzati nelle variazioni dei quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti: il clima economico e il clima futuro calano, rispettivamente, da 123,4 a 121,5 e da 115,0 a 114,1; invece, il clima personale e quello corrente aumentano passando, nell'ordine, da 101,1 a 101,5 e da 101,0 a 101,4. Quanto alle imprese, per tutti i comparti indagati si stima una riduzione dell'indice di fiducia.

Più in dettaglio, l'indice di fiducia scende nell'industria seppur con intensità diverse tra manifattura e costruzioni: l'indice passa da 99,1 a 97,8 nella manifattura e da 166,5 a 160,2 nelle costruzioni. Anche nei servizi si registra un deterioramento della fiducia con il relativo indice che passa, nel commercio al dettaglio, da 111,0 a 108,8 e nei servizi di mercato da 105,5 a 103,6. Nel commercio al dettaglio tutte le componenti peggiorano.

Unione Nazionale Consumatori: dato negativo e allarmante

Per Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori si tratta di un "dato negativo e allarmante". "Anche se il calo è lieve, è preoccupante che si verifichi proprio durante le ferie degli italiani che solitamente ridanno ottimismo e fiducia. Il problema è che le famiglie hanno dovuto fare i conti con i rincari e i prezzi stellari, che li hanno fatti restare con i piedi per terra", ha aggiunto. "In ogni caso, nonostante l'inflazione, è positivo e inaspettato che migliorino sia i giudizi che le attese sulla situazione economica della famiglia, mentre il carovita ha influito negativamente sul dato relativo alla situazione economica dell'Italia, con il giudizio che precipita da -71,9 a -77,4, -5,5 punti percentuali e le attese da -22 a -27,2, -5,2 punti", ha concluso Dona.

Confcommercio: dato che riflette una situazione di incertezza

L'Ufficio Studi Confcommercio ha commentato i dati sulla fiducia di consumatori e imprese. "Il dato di agosto sul clima di fiducia di famiglie e imprese è il riflesso di una situazione particolarmente incerta. Se da un lato si cominciano ad avvertire gli effetti di una domanda, interna ed estera, in rallentamento, dall’altro le famiglie mantengono un atteggiamento meno negativo, legato alla tenuta della situazione economica familiare e ad aspettative di rientro dell’inflazione". Secondo Confcommercio, "più complessa appare la situazione sul versante delle imprese, che registrano un diffuso peggioramento delle aspettative. In molti casi la domanda appare inadeguata a garantire livelli di attività soddisfacenti con scorte in aumento. Per contro non sembrano esserci concreti segnali di intenzioni di riduzione dei livelli occupazionali, a indicare come le imprese leggano ancora questa fase come un transitorio rallentamento". "La possibile tenuta dell’occupazione ed il contemporaneo e significativo ridimensionamento dei tassi di crescita dell’inflazione - ha concluso l'Ufficio Studi -potrebbero contribuire a limitare il rallentamento dell’economia nei mesi finali del 2023 rendendo ancora possibile una crescita di poco superiore all’1%".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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