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Uecoop: Covid, con palestre aperte 120mila al lavoro

 
Per le oltre 16mila strutture italiane 9 miliardi di fatturato da ritrovare

Sono oltre 120mila gli addetti di palestre e centri wellness che tornano al lavoro con la riapertura dopo un crack da quasi 9 miliardi di euro a causa dell’emergenza Covid nell’ultimo anno. Lo rendo noto l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in occasione della riapertura delle palestre nell’Italia tornata finalmente in giallo.

Il settore del wellness e dello sport a livello nazionale vede coinvolti quasi 20 milioni di appassionati più o meno continuativi. Ginnastica, fitness, body building, aerobica e sport acquatici coinvolgono quasi 1 italiano su 2 (46,2%) di quelli che praticano sport mentre il 23% gioca a calcio e il resto si dedica ad altre attività, ma con il blocco delle attività sportive ci si è rassegnati al divano o ad allenamenti solitari in parchi e giardini. Ma c’è anche chi si è organizzato mini sale fitness private in cantina e in salotto con il balzo dei prezzi delle attrezzature.

Fra chi pratica sport il 51,4% è laureato, il 36,8% è diplomato, il 21,2% ha un diploma di scuola media inferiore e il 7,3% ha la licenza elementare o non ha titoli di studio secondo l’Istat. Un esercito di appassionati che con la riapertura può tornare a utilizzare abbonamenti già pagati ma non utilizzati per il lockdown e le limitazioni anti contagio.

Da quando è scoppiata la pandemia con le chiusure e le limitazioni a spostamenti, assembramenti e attività il comparto del wellness, fra aziende, associazioni e cooperative che gestiscono impianti sportivi, ha perso quasi il 90% del fatturato annuo, con istruttori a casa e macchinari e spazi inutilizzati. La riapertura è sicuramente una boccata di ossigeno importante dopo mesi passati praticamente in apnea anche se il peso economico della pandemia si farà sentire a lungo prima di tornare a un equilibrio economico pre pandemia.

Durante il lockdown il 44% degli italiani è aumentato di peso per il maggiore apporto calorico, correlato ad una minore attività fisica, che ha riguardato ben il 53% della popolazione secondo Coldiretti sulla base nell’indagine elaborata dal CREA Alimenti e Nutrizione. Computer, divano e comfort food super calorico hanno, infatti, sostituito il moto e lo sport anche per effetto delle limitazioni agli spostamenti.
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