Intesa Sanpaolo, bonus extra di 500 euro ai dipendenti per fronteggiare il carovita. E intanto l’utile netto cresce: +8,4% rispetto al 1° semestre 2021

- di: Barbara Leone
 
L’inflazione morde, e le aziende difendono i propri lavoratori. Dopo il patron di acqua Sant’Anna, è Intesa San Paolo a dare un bonus extra ai propri dipendenti per combattere il carovita. L’erogazione straordinaria, pari a 48 milioni di euro, interesserà 82mila persone che si ritroveranno in busta paga 500 euro in più. La misura, dalla quale sono esclusi i dipendenti con qualifica di dirigente o retribuzione equivalente, intende dare un supporto concreto per fronteggiare le difficoltà economiche dovute ai rincari di beni alimentari ed energetici, nonché le situazioni di difficoltà derivanti dall’emergenza pandemica. “Le nostre persone - ha commentato Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo - sono il centro vitale della Banca: da loro arriva l’impulso per la crescita, la spinta verso l’innovazione, la sensibilità per i progetti di solidarietà. La nostra leadership è costruita sulla loro professionalità e competenza. In un passaggio difficile con la capacità di spesa intaccata dai rialzi inflattivi, abbiamo voluto dare un segno di attenzione e di vicinanza, un sostegno concreto che mettiamo a disposizione delle nostre persone e delle loro famiglie”.

Del resto Intesa Sanpaolo promuove con continuità iniziative straordinarie a favore del personale, considerato un fattore chiave della crescita del Gruppo. Per esempio a marzo 2020, quindi nel periodo di massima complessità della pandemia, la Banca ha riconosciuto sei giornate di ferie aggiuntive rispetto alle previsioni di legge e del CCNL quale ringraziamento per il grande senso di responsabilità delle persone impegnate ad assicurare l’operatività delle filiali, che hanno garantito la continuità di un servizio di pubblica utilità fondamentale per le imprese e per le famiglie. Recentemente, invece, gli 800 dipendenti della controllata ucraina Pravex sono stati supportati dai colleghi e colleghe delle sedi di Intesa Sanpaolo dei Paesi limitrofi. Alcuni di loro sono tuttora ospitati, insieme alle famiglie, in Italia. Sempre in favore di tutti i colleghi di Pravex, all’indomani dello scoppio della guerra è stata riconosciuta una mensilità aggiuntiva di retribuzione e per venire incontro alle prime necessità di chi doveva lasciare l’Ucraina, ed è stato deliberato da parte della Fondazione Intesa Sanpaolo Onlus un intervento economico di sostegno specifico a beneficio dei loro nuclei famigliari con figli minorenni. Senza contare che proprio all’inizio del conflitto il Gruppo ha destinato 10 milioni di euro a enti non profit per attenuare le difficoltà della popolazione ucraina; di questi oltre 4 milioni sono stati donati all’Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), tenuto conto della raccolta Forfunding, il cui importo a favore dell’organismo internazionale è stato ‘raddoppiato’ da parte della Banca. Insomma, quando si parla di solidarietà Intesa Sanpaolo è sempre in prima linea.

Forte della solidità che ne fa una delle prime banche europee, è intervenuta negli ultimi due anni con misure di sostegno straordinario all’Italia, tra cui ricordiamo i 100 milioni di euro donati alla sanità italiana a contrasto della pandemia e le risorse aggiuntive donate da Carlo Messina, dal top management a suo diretto riporto, dal Consiglio di Amministrazione e raccolte tra il personale della Banca. E chi ben semina raccoglie, dice il proverbio. Difatti il Gruppo è in costante crescita. Prova ne sia che I risultati del primo semestre 2022 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi, come gli attuali eventi riguardanti Russia e Ucraina e la pandemia da Covid, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente. I dati della relazione consolidata al 30 giugno 2022 parlano chiaro. L’utile netto del semestre è pari a 3.276 milioni di euro escludendo 1,1 miliardi di euro di rettifiche di valore per Russia e Ucraina, pienamente in linea con l’obiettivo del Piano di Impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per l’anno in corso. L’utile netto contabile è pari a 2.354 milioni di euro. Pressoché tutti i crediti cross-border verso la Russia sono in bonis e classificati a Stage 2. La formula del Piano di Impresa 2022-2025 e, in particolare, l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025 sono confermati. E l’attuazione del Piano procede a pieno ritmo, con le principali iniziative industriali ben avviate tra cui ricordiamo la forte riduzione del profilo di rischio (con un conseguente taglio del costo del rischio), la riduzione strutturale dei costi resa possibile dalla tecnologia, il forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima, la promozione dell’inclusione educativa e dell’occupabilità giovanile, la promozione dell’innovazione, l’impegno continuo per la cultura ed, appunto, un supporto senza eguali per far fronte ai bisogni sociali.
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