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Via libera al patto Mercosur: vertice Ue licenzia firma imminente

- di: Bruno Legni
 
Via libera al patto Mercosur: vertice Ue licenzia firma imminente
Via libera al patto Mercosur: vertice Ue licenzia firma imminente
Vertice Ue, allarme agricoltura e ambiente: il cancelliere tedesco spinge per la firma il 19 dicembre.
 
(Foto: il cancelliere tedesco Friedrich Merz). 

Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea (Ue), tenutosi a Bruxelles, ha sancito il via libera alla firma del trattato commerciale con il blocco sudamericano del Mercado Común del Sur (Mercosur). Al termine della riunione il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato che «abbiamo autorizzato la versione definitiva… dovrà ancora passare attraverso il Parlamento europeo, ma i rappresentanti permanenti dei Ventisette firmeranno il testo il 19 dicembre». Va tuttavia chiarito che, pur essendosi registrato un consenso politico, l’accordo non è ancora pienamente ratificato da tutti i soggetti coinvolti.

Il contesto storico e politico

Le trattative tra Ue e Mercosur durano da ormai più di un ventennio. L’accordo di principio risale al 2019, quando i due blocchi annunciarono di aver raggiunto un’intesa di massima. La potenziale estensione geografica è enorme: oltre 780 milioni di persone coinvolte nei due blocchi e un Pil combinato di decine di migliaia di miliardi di euro. Il documento governativo della Commissione europea conferma che l’accordo è stato formalmente presentato per l’adozione nel settembre 2025.

Cosa prevede l’accordo

Dal punto di vista commerciale, l’accordo prevede l’azzeramento graduale delle tariffe su circa il 92% delle esportazioni del Mercosur verso l’Ue e sull’91% delle esportazioni europee verso il Mercosur. Il meccanismo è articolato su un periodo fino a 15 anni e include contingenti per prodotti sensibili come carne bovina, pollame, zucchero, riso ed etanolo. Inoltre, sono contemplati riconoscimenti per oltre 350 indicazioni geografiche protette europee e clausole che toccano diritti del lavoro, ambiente e condizioni sociali nei Paesi del Mercosur.

Perché la Germania spinge, ma l’Italia e la Francia frenano

La Germania, rappresentata da Merz, ha espresso un deciso favore all’accordo, considerandolo un’opportunità strategica per diversificare l’export industriale europeo e ridurre la dipendenza dalla Cina. Al contrario, Paesi come la Francia e l’Italia, unitamente ad altri con forti interessi agricoli, hanno fatto sentire il proprio dissenso. Le principali preoccupazioni riguardano la possibile concorrenza sleale da parte di importazioni sudamericane a basso costo e standard produttivi inferiori, ma anche l’impatto ambientale, in particolare la deforestazione dell’Amazzonia.

Le misure di tutela per gli agricoltori europei

Per smorzare le contestazioni del mondo agricolo europeo, la Commissione europea ha predisposto di recente un pacchetto di garanzie: gli agricoltori potranno segnalare importazioni provenienti dal Mercosur il cui prezzo risulti almeno inferiore del 10% rispetto a prodotti equivalenti europei, attivando così indagini d’urto e possibili sospensioni dei dazi preferenziali. L’accordo recepisce inoltre tutele speciali per settori sensibili come carne bovina, uova ed etanolo. Questo intreccio conferma come l’accordo sia molto più che un semplice trattato commerciale: è un patto politico, industriale e ambientale.

Gli effetti attesi e i rischi incombenti

Secondo valutazioni interne della Direzione Generale per il Commercio dell’Ue, l’accordo potrebbe incrementare il Pil europeo di circa 77,6 miliardi di euro entro il 2040 e quello del Mercosur di circa 9,4 miliardi. I vantaggi per l’industria europea sarebbero significativi: maggior accesso ai mercati sudamericani, riduzione delle barriere e possibilità di partecipare agli appalti pubblici del Mercosur. Ma i rischi non vanno sottovalutati: attivisti ambientali e filiere agricole avvertono che il patto potrebbe accelerare la deforestazione amazzonica e deprimere i redditi delle aziende agricole continentali.

Il calendario verso la firma e la ratifica

Secondo quanto annunciato da Merz, il trattato sarà sottoscritto dai rappresentanti permanenti dei Ventisette il 19 dicembre 2025. Restano però due passaggi obbligati: l’approvazione del testo da parte del Parlamento europeo e la ratifica da tutti gli Stati membri dell’Ue. In mancanza di unanimità tra i Ventisette o di voto favorevole da parte del Parlamento, l’entrata in vigore potrebbe slittare o subire emendamenti.

Commenti e riflessioni critiche

In una dichiarazione raccolta a Bruxelles, Merz ha affermato: «Il Parlamento europeo dovrà ancora ratificarlo, ma ritengo che ciò avverrà in tempi molto brevi, così che potremo inviare ai Paesi sudamericani un chiaro segnale: il Mercosur può entrare in vigore». Il tono era di fiduciosa urgenza. Tuttavia, secondo analisti indipendenti, il contesto geopolitico richiede prudenza, in quanto l’accordo opera in un quadro globale instabile, tra competizione con la Cina, pressione americana e dissenso interno all’Ue.

In ambito italiano, le associazioni agricole hanno lanciato l’allarme: «Non possiamo correre il rischio che l’agricoltura europea diventi il bersaglio di importazioni su standard inferiori», ha dichiarato un portavoce durante un’intervista ad agosto 2025. Il commento riflette il timore che venga ceduto troppo terreno in nome dell’industrial-export.

In conclusione, l’accordo Ue-Mercosur è un gigante commerciale in procinto di essere finalizzato ma non ancora vincolante. È una scommessa sul futuro della globalizzazione europea, su come l’Europa intende posizionarsi in un mondo multipolare e su quanto sarà in grado di equilibrare industria, agricoltura e sostenibilità. Il 19 dicembre potrebbe segnare una pietra miliare, ma la sua effettiva entrata in vigore dipenderà da equilibri politici assai fragili.

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