Nel cuore del Terminal 1, là dove ogni giorno passano migliaia di volti distratti, stamattina il tempo ha cambiato passo. Per un istante, l’aeroporto più trafficato d’Italia si è trasformato in un palcoscenico civile. Otto giovani ballerine della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma hanno portato tra i gate, le rotte e le attese una coreografia che è già un manifesto: “Voglio essere l’ultima”. Un titolo che pesa. Una promessa che nessuno dovrebbe avere più il coraggio di rimandare.
Aeroporti di Roma e Teatro dell’Opera, la danza che sfida il silenzio della violenza
L’iniziativa, firmata Aeroporti di Roma — società del Gruppo Mundys — e realizzata con il prestigioso Teatro dell’Opera, nasce per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Stavolta, però, la denuncia non passa attraverso cifre o parole tecniche: passa attraverso il movimento.
Una danza che parla il linguaggio universale dell’allarme
Le ballerine, inizialmente isolate, in una corsa inquieta, quasi una fuga senza meta, hanno rotto il silenzio con gesti che richiamano ferite e rinascite. Poi, lentamente, si sono ricomposte in un’unità nuova, una solidarietà fisica che è il contrario della solitudine che la violenza impone. È così che la danza diventa linguaggio politico: con il corpo che dice ciò che spesso la voce non riesce a raccontare.
La direzione artistica è di Giovanni Castelli, che ha preso ispirazione dai versi di Cristina Torres Cáceres, l’attivista peruviana che ha dato parole alla resistenza di tante donne. Le note sono di Irene Bello, Eneri, con il brano inedito “Butterfly”: una colonna sonora che accompagna la metamorfosi, dalla paura alla forza.
Eleonora Abbagnato: trasformare un passaggio in una presa di coscienza
A guidare l’iniziativa, la Direttrice della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera, Eleonora Abbagnato, presenza forte e insieme discreta nella “Piazza” del Terminal. Le sue parole sono chiare: «Con questa esibizione abbiamo voluto trasformare un luogo di passaggio in uno spazio di consapevolezza, portando la danza là dove può raggiungere tutte e tutti. Le nostre allieve hanno dato corpo a un messaggio che unisce impegno civile ed emozione: nessuna donna deve sentirsi sola. La cultura, quando si fa gesto condiviso, diventa uno strumento potente per riconoscere, denunciare—e superare—ogni forma di violenza».

Ed è proprio questa trasformazione dello spazio, questa irruzione del senso in un luogo dominato dai tempi e dalle coincidenze, a rendere la performance qualcosa di più di un semplice evento culturale.
La luce arancione degli aeroporti e la campagna dell’Onu
Parallelamente, da oggi e fino al 10 dicembre, Aeroporti di Roma illuminerà di arancione la fontana esterna al Terminal 3 e la facciata del G.B. Pastine di Ciampino. L’adesione alla campagna UNiTE 2025 – Orange the World di UN Women mette al centro la violenza digitale di genere, la nuova frontiera — spesso invisibile — dell’abuso. L’arancione diventa il colore di un futuro possibile, in cui nessuna donna deve camminare temendo un’ombra alle spalle, reale o virtuale.
Veronica Pamio: rispetto, uguaglianza, responsabilità
Per Aeroporti di Roma parla Veronica Pamio, Senior Vice President External Affairs, Sustainability & Destination Management. Le sue parole suonano come un programma: «Promuovere una cultura basata sul rispetto, sull’uguaglianza e sulla valorizzazione delle diversità e dell’unicità di ciascuna persona rappresenta, per Aeroporti di Roma, un impegno quotidiano che coltiviamo dentro e fuori i nostri scali». E ancora: «La performance di oggi, realizzata grazie alla preziosa collaborazione con il Teatro dell’Opera, ha voluto trasmettere questo messaggio ai passeggeri e a tutto il personale aeroportuale».
Pamio ribadisce poi l’importanza dell’adesione alla campagna ONU e dell’illuminazione simbolica degli scali: «Abbiamo scelto di unire arte e luce per stimolare riflessione e consapevolezza su temi di profonda rilevanza, come la violenza digitale di genere. Iniziative che esprimono il senso di responsabilità con cui interpretiamo il nostro ruolo».
Il Punto Viola e il lavoro concreto sul campo
Non solo danza, non solo luci. Aeroporti di Roma porta avanti un percorso concreto in tema di Diversity, Equity & Inclusion. La certificazione UNI PdR 125:2022 sulla Parità di Genere, confermata nel 2025, e l’Equity, Diversity & Inclusion Award ricevuto a Berlino lo scorso 19 novembre non sono solo riconoscimenti: sono il risultato di iniziative come il “Punto Viola”, realizzato con l’associazione DONNEXSTRADA, primo in un aeroporto italiano. Uno spazio reale, a cui le donne possono rivolgersi per un primo supporto. Da Fiumicino, oggi è arrivato anche a Ciampino.
L’aeroporto che diventa comunità
Per un giorno, Fiumicino è stato un luogo di riflessione collettiva, non solo di partenze e arrivi. La danza, la luce, le parole: tutto ha concorso a raccontare che non basta indignarsi, serve costruire. E che perfino un aeroporto — simbolo del movimento, della distanza, dell’attraversamento — può diventare, quando vuole, una comunità che si riconosce nei valori dell’uguaglianza e del rispetto.
In un luogo che per definizione non si ferma mai, la danza si è fermata per tutti. E quel gesto, sospeso nell’aria del Terminal 1, vale più di mille proclami: la violenza si combatte anche così, prendendo per mano ciò che è quotidiano e trasformandolo in un atto di civiltà.