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Asia avanza sui mercati in scia all’ottimismo Usa

- di: Matteo Borrelli
 
Asia avanza sui mercati in scia all’ottimismo Usa
Le borse asiatiche crescono con slancio, valute e materie prime seguono il ritmo e i futures europei indicano un’apertura forte.

Le piazze finanziarie dell’Asia hanno avviato la settimana con un vigore inaspettato, spinte dall’ottimismo crescente sul possibile superamento dello storico shutdown del governo statunitense. L’effetto è stato evidente: la settimana parte con un crescendo d’energia nei mercati e un chiaro allentamento del clima di incertezza.

Andamento delle principali borse asiatiche

Le chiusure registrate il 10 novembre 2025 nelle principali Borse asiatiche testimoniano un rimbalzo deciso: il Nikkei 225 ha guadagnato +1,33 %, il S&P/ASX 200 +0,75 %, la Shanghai Composite Index +0,53 %, la SZSE Component +0,08 %, l’China A50 +0,18 %, il DJ Shanghai +0,43 %, l’Hang Seng Index +1,52 %, il Taiwan Weighted Index -0,89 %, il KOSPI +3,02 %, l’IDX Composite +0,21 %, l’Nifty 50 +0,56 %, il BSE Sensex +0,50 % e il VN 30 Index +0,82 %.

Il rialzo generalizzato – con la sola eccezione della Taiwan Weighted – riflette un ritorno del mood “risk on” sul continente asiatico, alimentato dal miglioramento della fiducia globale e dal calo delle tensioni immediate legate ai dati macro.

Valute: il dollaro regge, lo yen debole e le valute asiatiche stabili

Sul fronte valutario la situazione appare più cauta: l’indice del dollaro (DXY) si è stabilizzato, mentre lo yen giapponese è tornato a mostrare segni di debolezza, in attesa delle mosse della Bank of Japan. L’euro ha oscillato in lieve calo e molte valute regionali asiatiche sono rimaste in range stretti, segno che il rialzo azionario non è ancora accompagnato da grandi flussi valutari affermati.

In particolare, il cambio USD/JPY è salito di circa lo 0,38 %, mentre USD/SGD e USD/INR hanno registrato variazioni marginali.

Materie prime e oro: il petrolio risorge, l’oro si conferma bene rifugio

Un elemento decisivo per il buon umore dei mercati è arrivato dal comparto energetico: i futures del greggio hanno ripreso quota grazie alla speranza di una ripresa della domanda statunitense non appena lo shutdown finirà. Il contratto sul Brent ha toccato circa 64,08 dollari al barile (+0,71 %), mentre il West Texas Intermediate è salito a circa 60,23 dollari (+0,80 %).

Parallelamente l’oro ha mostrato forza: l’incertezza politica globale e il rafforzamento del dollaro hanno alimentato l’interesse per gli asset rifugio. Il metallo giallo resta attorno a 2.390 dollari l’oncia, in lieve rialzo.

Futures europei e spunto per l’apertura delle Borse

In ragione dell’ottimismo globale è atteso un forte avvio anche per le Borse europee: i futures sull’EURO STOXX 50 e sul DAX registrano un rialzo superiore all’1 %, mentre quelli sul FTSE 100 avanzano di circa lo 0,8 %.

L’interpretazione è chiara: il miglioramento delle prospettive sul fronte Usa, combinato a una ripresa dell’umore rischioso, sta travolgendo anche l’Europa, spingendo i trader a scommettere su un’apertura trainante.

Contesto macro e commenti degli esperti

Il passo avanti del Congresso Usa verso una risoluzione del governo federale — con una votazione procedurale favorevole al finanziamento fino al 30 gennaio — ha contribuito a risollevare l’umore dei mercati.

“Il Senato appare vicino a un accordo, ma anche se passa, serve ancora l’approvazione della Camera — ciò significa che potremmo avere sollievo nel breve, ma restano rischi di volatilità fino a una risoluzione chiara”, ha commentato Charu Chanana, strategist di Saxo Bank.

Dall’Asia arriva un ulteriore segnale: nella riunione di ottobre, la Bank of Japan ha segnalato che il caso per un rialzo dei tassi a breve termine si stava rafforzando, spingendo lo yen più in basso e sostenendo il rialzo dei listini azionari.

Perché questo rally e quali rischi restano

Il motore del rally asiatico appare composto da tre fattori sinergici: primo, la speranza di chiusura dello shutdown Usa e quindi di ripresa della spesa; secondo, la stabilizzazione del dollaro e una minore pressione verso il safe-haven; terzo, l’effetto “reshoring” di flussi di denaro verso le economie asiatiche che cercano un’alternativa alla stagnazione occidentale.

Tuttavia, i rischi non sono spariti: l’assenza di dati macro completi a causa della chiusura parziale della pubblica amministrazione americana riduce la visibilità; le valutazioni azionarie in Asia restano elevate; infine la dipendenza della ripresa da consumi Usa e da chip, mercati dove persistono timori di bolla. Alcuni analisti suggeriscono cautela nel pensare che la corsa possa proseguire senza una conferma nei fondamentali.

Ondata di fiducia

In sintesi, l’Asia festeggia oggi con vigore un +1 % / +3 % medio nei principali listini, spinta da un’ondata di fiducia globalmente orchestrata. Ma nel mentre bisogna restare attenti: la musica è vivace, il ballo efficiente, ma il pavimento resta scivoloso. Il rally è reale, ma richiede conferme. 

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