• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

"Guida senza rischi", la nuova campagna sulla sicurezza stradale di Autostrade per l'Italia e Polizia di Stato

- di: Redazione
 
'Guida senza rischi', la nuova campagna sulla sicurezza stradale di Autostrade per l'Italia e Polizia di Stato

Quasi un giovane su due usa ancora lo smartphone alla guida: dalla campagna di Autostrade per l’Italia ai numeri dell’Osservatorio “Non chiudere gli occhi” di Skuola.net

La sicurezza stradale non è una formula astratta né un tema stagionale. Eppure ci sono momenti dell’anno in cui diventa improvvisamente centrale, urgente, impossibile da ignorare. Le festività natalizie sono uno di questi. Più traffico, più chilometri, più fretta. È in questo contesto che Autostrade per l’Italia lancia “Guida senza rischi”, la nuova campagna istituzionale sulla sicurezza stradale, realizzata in collaborazione con la Polizia di Stato, on air fino al 25 dicembre su stampa, web, radio e aree di servizio della rete.

Il linguaggio scelto è secco, privo di attenuanti. Ogni visual accosta un comportamento scorretto al rischio che ne deriva: smartphone alla guida, cintura slacciata, velocità oltre i limiti. Nessuna narrazione emotiva, nessuna drammatizzazione. Solo un’evidenza difficile da aggirare: ciò che appare irrilevante può diventare decisivo. La sicurezza, in questa cornice, non è un’opzione individuale ma una conseguenza diretta delle scelte di ciascuno, ripetute ogni giorno spesso in modo automatico.

Come ha spiegato l’amministratore delegato di ASPI, Arrigo Giana, “la sicurezza rappresenta un pilastro della nostra cultura e una condizione imprescindibile della gestione della rete”. Un concetto che lega infrastrutture moderne, investimenti tecnologici e responsabilità dei comportamenti, perché la tecnologia da sola non basta se chi guida continua a sottovalutare il rischio.

Le scuse quotidiane sotto accusa

Il cuore comunicativo della campagna è nello spot radiofonico, affidato alla voce di Ambra Sabatini, campionessa paralimpica. Le sue parole danno forma alle giustificazioni più diffuse: “Devo fare pochi metri”, “Rispondo al volo”, “Sono in ritardo”. Frasi pronunciate ogni giorno, spesso senza pensarci, che trasformano la distrazione in abitudine. “Guida senza rischi” le espone, le ribalta e le restituisce al mittente con un messaggio che non ammette repliche: “Nessuna scusa, nessun messaggio, nessuna meta valgono il rischio”.

Il coinvolgimento della Polizia di Stato rafforza il peso dell’iniziativa, spostandola dal piano della comunicazione a quello dell’azione condivisa. Come ha ricordato il prefetto Renato Cortese, “la sicurezza stradale è un obiettivo strategico e irrinunciabile”, che richiede continuità, prevenzione e una consapevolezza diffusa lungo l’intera rete viaria nazionale.

Quasi il 50% dei giovani guida ancora con lo smartphone in mano

A dare profondità e concretezza al messaggio arrivano i dati dell’Osservatorio Non chiudere gli occhi, realizzato da Skuola.net per Autostrade per l’Italia. L’indagine, che coinvolge 2.100 ragazze e ragazzi tra i 16 e i 24 anni, fotografa senza sconti il rapporto tra giovani e strada. I numeri parlano chiaro: quasi un giovane su due utilizza ancora lo smartphone mentre guida, due su tre si mettono al volante quando sono stanchi o affaticati, uno su cinque ammette di aver guidato sotto l’effetto di alcol o sostanze, quattro su dieci superano regolarmente i limiti di velocità.

Eppure il quadro non è immobile. Confrontando i dati con le edizioni precedenti dell’Osservatorio emergono segnali incoraggianti. L’uso dello smartphone alla guida registra un calo di circa il 20 per cento: nel 2025 il 56 per cento degli intervistati dichiara di non usarlo mai in marcia, contro il 46 per cento di due anni fa. Diminuisce anche la quota di chi si definisce spesso distratto, mentre cresce il rispetto delle norme di base: il 70 per cento indossa sempre cinture o casco e rispetta i limiti di sicurezza.

A confermare questo cambio di passo è anche il dato sulla distrazione “invisibile”, quella che non sempre si traduce in una violazione evidente ma che incide profondamente sulla qualità della guida. Secondo l’Osservatorio, la quota di giovani che si dichiara “sempre o spesso distratto” scende dal 21 per cento al 17 per cento rispetto alle precedenti rilevazioni. Un segnale che indica una maggiore attenzione complessiva e una crescente capacità di riconoscere il rischio prima ancora che si trasformi in errore.

Quando l’educazione stradale cambia davvero i comportamenti

Il dato più rilevante riguarda l’impatto dell’educazione stradale. Otto giovani su dieci riconoscono un effetto concreto degli incontri svolti a scuola con esperti, forze dell’ordine e testimoni diretti. Il 41 per cento parla di un cambiamento significativo e duraturo, il 43 per cento di un impatto positivo anche se temporaneo. Cresce anche la consapevolezza del rischio: il 58 per cento dichiara di pensare spesso alle conseguenze delle proprie azioni alla guida, contro il 49 per cento registrato nel 2023. Parallelamente diminuisce la quota di chi ammette di aver causato incidenti o quasi incidenti per superficialità.

Resta però una lacuna pesante: oltre il 55 per cento degli studenti non ha mai svolto attività strutturate di educazione stradale. È qui che Autostrade per l’Italia concentra il proprio impegno, con progetti scolastici, pacchetti didattici “chiavi in mano”, incontri con esperti e testimonial, iniziative che portano la sicurezza fuori dai manuali e dentro la vita quotidiana dei ragazzi.

A rendere tangibile questo lavoro è anche la dimensione del progetto educativo. Dal 2023 ad oggi, il percorso “Non chiudere gli occhi” ha coinvolto oltre 450 istituti scolastici, più di 34 mila studenti e circa 1.500 classi su tutto il territorio nazionale. Numeri che restituiscono la scala dell’intervento e chiariscono come l’educazione stradale non sia un’iniziativa episodica, ma un’azione strutturata e continuativa.

Il filo che unisce “Guida senza rischi” e l’Osservatorio “Non chiudere gli occhi” è evidente: la sicurezza non nasce all’improvviso. Si costruisce nel tempo, a partire dalla scuola, passando per le abitudini quotidiane, fino al momento in cui si accende il motore. Non è solo una regola da rispettare, ma una cultura da condividere. E su questo terreno, oggi, non sono più ammessi alibi.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 30 record
Pagina
3
17/12/2025
Prof Mit ucciso vicino Boston: chi era Nuno Loureiro e cosa sappiamo
Omicidio nel sobborgo di Brookline, vicino Boston: ucciso Nuno F.G. Loureiro, docente del ...
17/12/2025
Trump stringe il Venezuela: petrolio, navi e minacce globali
Trump annuncia il blocco totale delle petroliere sanzionate in Venezuela. Accuse a Maduro,...
16/12/2025
Poste Italiane e la sfida della formazione: giovani protagonisti della seconda edizione del Premio TG Poste
Poste Italiane e la sfida della formazione: giovani protagonisti della seconda edizione de...
16/12/2025
Incidenti stradali, nel 2024 circa 3mila vittime e oltre 173mila sinistri
Istat: sicurezza al centro delle politiche europee, ma persistono forti divari territorial...
16/12/2025
Meteo, torna il maltempo: piogge diffuse e neve fino a bassa quota
L’Italia entra in una nuova fase meteorologica più dinamica
16/12/2025
Il nuovo inverno delle donne iraniane tra sfida al velo e repressione
Approfondimento sull’Iran nel 2025: la sfida delle donne all’hijab obbligatorio, la repres...
Trovati 30 record
Pagina
3
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720