Banca Ifis: "Il 38% delle PMI investe in sostenibilità come strategia di posizionamento competitivo e reputazionale"

- di: Daniele Minuti
 
L'osservatorio Market Watch PMI di Banca Ifis ha pubblicato un'analisi, in collaborazione con Format Research, che mette sotto la lente del microscopio la tendenza agli investimenti sulla sostenibilità delle Piccole e Medie imprese italiane su un campione di 500 unità. E dai dati raccolti, si nota come una buona fetta di esse (circa il 38%) vi stia già puntando ma non soltanto in quanto attività "doverose" dal punto di vista ambientale e socio-economico, ma anche per le proprie strategie di posizionamento competitivo e relazionale.

Le PMI in questione sono già partite in un processo di evoluzione verde che però entrerà nel vivo nel prossimo biennio, quando la quota salirà al 78% delle imprese italiane: "Per ben il 74% degli intervistati" - si legge nel report  - "la sostenibilità è una responsabilità che l’impresa ha nei confronti del territorio e della comunità. Sul fronte ESG, le PMI della Chimica-Farmaceutica e dell’Agroalimentare hanno fatto uno scatto in avanti: per una media del 38% di aziende che investono, i due settori sono al 56% e al 50%. In più, circa il 6%, che sta riprogettando la produzione con i principi e le metodologie della circular economy, in particolare nei settori del Tessile-Moda e della Tecnologia".

L'osservatorio ha poi individuato le principali iniziative di sostenibilità ambientale: il risparmio energetico; la gestione del ciclo dei rifiuti; la riduzione dell’uso di agenti chimici inquinantil'utilizzo di materiali riciclabili e di risorse rinnovabili. 

Per il 45% delle imprese analizzate, gli investimenti in sostenibilità puntano a tutelare il territorio, il futuro e il benessere della comunità mentre per il 32% la ragione è l’attenzione al benessere dei lavoratori nella produzione. Il tutto con grande attenzione anche ai fornitori, con sempre più PMI che pretendono che essi dimostrino di essere sostenibili in termini di sicurezza dei processi e dell'ambiente lavorativo (49%), di impatto ambientale (33%) e di politiche del lavoro attuate (28%).

La mentalità diffusa è quella che ritiene la sostenibilità un concetto che può portare vantaggi tangibili (88%): il 62% delle imprese che opera in questo senso, ha registrato un miglioramento della reputation sul mercato e sul territorio di riferimento, mentre il 41% stima una crescita della soddisfazione del personale.
Dall'altro lato però ci sono degli ostacoli, descritti dal 66% delle PMI: il 44% ha registrato un aumento di costi mentre il 23% ha dichiarato una forte mancanza di competenze del personale. I mancati investimenti sono dovuti alla difficoltà di implementazione di azioni sostenibili sui prodotti in questione, seguita dal costo elevato.

Il comunicato del report è consultabile qui.
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