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Le banche europee sotto pressione: Patuelli a Bruxelles chiede flessibilità per evitare lo svantaggio competitivo

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Le banche europee sotto pressione: Patuelli a Bruxelles chiede flessibilità per evitare lo svantaggio competitivo

Il presidente dell'Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, lancia l'allarme da Bruxelles: le banche europee rischiano di trovarsi in una posizione di svantaggio rispetto ai concorrenti extra Ue. Il monito arriva nel corso di una serie di incontri istituzionali nella capitale belga, dove il numero uno dell'Abi ha ribadito la necessità che l’Unione europea sfrutti al massimo la flessibilità normativa disponibile per proteggere il settore.

Le banche europee sotto pressione: Patuelli a Bruxelles chiede flessibilità per evitare lo svantaggio competitivo

"Operiamo in contesti normativi, fiscali e giuridici sempre più complessi, con regole in continua evoluzione che ci impongono sforzi costanti per adeguarci", ha sottolineato Patuelli, riferendosi in particolare agli standard internazionali di Basilea3+, che continuano a generare incertezza nel settore. L'inasprimento delle normative, il crescente peso delle regolamentazioni ambientali e le aspettative sempre più elevate in materia di sostenibilità mettono sotto pressione gli istituti bancari europei, che già operano in uno scenario economico incerto.

Sostenibilità: il ruolo (limitato) delle banche
Non solo regole e concorrenza globale: al centro del dibattito anche il nodo della transizione ecologica. Per il presidente dell'Abi, la sostenibilità è una sfida che riguarda tutto il sistema economico, ma non può essere scaricata interamente sulle banche. "Rispondere alle aspettative della società e delle autorità regolatorie è indispensabile, ma le banche non possono e non devono diventare arbitri assoluti della sostenibilità", ha avvertito Patuelli. Spetta invece alle autorità pubbliche stabilire i criteri per valutare la legalità e l’impatto ambientale delle imprese.

Le banche, ha spiegato, possono e devono garantire trasparenza fiscale, solidità economica e conformità agli standard ESG delle aziende che finanziano. Ma questo non significa trasformarle in certificatori pubblici della sostenibilità. "Il rischio è che si scarichi su di noi una responsabilità che non ci compete, con il pericolo di creare incertezza e bloccare investimenti strategici", ha ammonito.

Il documento dell'Abi: le richieste del settore
Nel corso della missione a Bruxelles, Patuelli ha presentato il documento "Le banche al centro della sfida europea", approvato all’unanimità dal Comitato Esecutivo dell'Abi. Un testo che sintetizza le posizioni e le proposte dell’associazione per garantire un sistema bancario competitivo e all’altezza delle sfide future. Tra le priorità indicate: la necessità di maggiore flessibilità nell’applicazione delle norme europee, il riconoscimento del ruolo centrale delle banche nella crescita economica e un quadro regolatorio che non penalizzi gli istituti Ue rispetto ai colossi americani e asiatici.

Un messaggio chiaro, quello di Patuelli, indirizzato a Bruxelles e alle autorità europee: senza regole più equilibrate, il sistema bancario continentale rischia di perdere terreno nella competizione globale. E in uno scenario già segnato da incertezze e tensioni geopolitiche, non è un’opzione che l’Europa può permettersi.

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