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Unicredit-Bpm, Giorgetti: “Nessun nuovo decreto, bastano le norme Draghi”

- di: Jole Rosati
 
Unicredit-Bpm, Giorgetti: “Nessun nuovo decreto, bastano le norme Draghi”

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti (nella foto), ha chiarito che non sono previsti nuovi decreti sul golden power in merito all’offerta pubblica di Unicredit su Banco Bpm. “Stiamo aspettando che ci notifichino l’operazione, se vogliono farlo. Fino ad ora non l’hanno fatto”, ha dichiarato ribadendo che le norme introdotte durante il governo Draghi sono sufficienti a tutelare gli interessi strategici nazionali.

La posizione di Unicredit e i prossimi passi
Unicredit ha inviato una pre-notifica a Palazzo Chigi lo scorso 13 dicembre, avviando un processo preliminare di valutazione. Dopo incontri con il gruppo di coordinamento governativo incaricato di analizzare le implicazioni dell’operazione, sono emersi nuovi approfondimenti necessari per valutare i potenziali rischi e impatti.
La notifica formale, attesa a breve, rappresenterà il passaggio chiave per avviare la procedura ufficiale. Una volta ricevuta, il governo avrà 45 giorni per esprimere un parere definitivo, considerando aspetti critici come la tutela dell’occupazione e dei risparmiatori italiani.

Banco Bpm risponde con misure di difesa
Banco Bpm, da parte sua, ha già messo in campo azioni per contrastare l’offerta di Unicredit, giudicandola incongrua e mirata a bloccare la crescita dell’istituto. Ha presentato un esposto alla Consob e coinvolto l’Antitrust, definendo l’operazione come una ‘killer acquisition’. Questa, secondo Banco Bpm, avrebbe lo scopo di limitare la sua operatività dopo l’offerta su Anima Holding, uno dei maggiori gestori indipendenti del risparmio in Italia.
Martedì è previsto un consiglio di amministrazione straordinario per discutere ulteriori strategie difensive. Tra queste, misure legali e azioni mirate a preservare la propria autonomia e il valore per gli azionisti.

Il ruolo del Credit Agricole e le implicazioni internazionali
A rendere la vicenda più complessa, il coinvolgimento del Credit Agricole, primo azionista del Banco Bpm, che sta negoziando con Unicredit il rinnovo dell’accordo per la distribuzione dei prodotti di Amundi. Questo scenario introduce ulteriori dinamiche di mercato, con riflessi su scala internazionale.

Golden power: una garanzia di equilibrio
Il governo italiano considera il golden power uno strumento cruciale per salvaguardare asset strategici in settori sensibili come la finanza. Tuttavia, l’intento è di evitare interventi eccessivi, mantenendo un equilibrio tra protezione degli interessi nazionali e promozione della competitività di mercato.

Attesa per i prossimi sviluppi
Le prossime settimane saranno decisive per determinare il futuro dell’operazione. La notifica formale di Unicredit e la conseguente analisi del governo rappresentano i passaggi fondamentali in questa complessa partita, che vede Banco Bpm impegnato a difendere la propria indipendenza e il governo concentrato sulla tutela degli interessi strategici del Paese.
 


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