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L’UE difende il libero mercato: multe a Unicredit e altre banche

- di: Marta Giannoni
 
L’UE difende il libero mercato: multe a Unicredit e altre banche
Il Tribunale europeo riduce leggermente le sanzioni ma conferma la natura anticoncorrenziale degli accordi tra gli istituti finanziari. Unicredit valuta un nuovo ricorso.

Il Tribunale dell’Unione Europea ha confermato oggi le pesanti multe inflitte nel 2021 a tre banche – tra cui l’italiana Unicredit – per aver partecipato a un cartello sui titoli di Stato europei tra il 2007 e il 2011. La sentenza, attesa da anni, riduce solo marginalmente gli importi originari, ribadendo la gravità delle violazioni antitrust accertate dalla Commissione europea.

Le sanzioni confermate
Unicredit dovrà pagare 65 milioni di euro, una cifra leggermente inferiore ai 69,4 milioni inizialmente stabiliti. Anche la giapponese Nomura beneficia di una riduzione, da 129,5 a 125,6 milioni, mentre la svizzera Ubs mantiene la sanzione invariata a 172,3 milioni.
Le banche erano accusate di aver condiviso informazioni riservate su emissioni, collocamenti e negoziazioni di titoli di Stato, alterando la concorrenza nei mercati primari e secondari. “Si tratta di un’infrazione unica e continuata”, ha sottolineato il Tribunale Ue, definendo le pratiche particolarmente dannose per il mercato”.

La replica di Unicredit
Unicredit ha espresso disappunto per la decisione, annunciando la possibilità di un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Ue.UniCredit non è d’accordo con le conclusioni del Tribunale in merito alla partecipazione alla violazione”, ha dichiarato un portavoce della banca in una nota.
L’istituto milanese contesta in particolare l’inquadramento temporale della condotta: secondo i giudici, il comportamento anticoncorrenziale sarebbe iniziato 17 giorni dopo la data indicata dalla Commissione, un dettaglio che tuttavia non ha inciso sulla sostanza della condanna.

Il ruolo delle altre banche coinvolte

Nel 2021, la Commissione aveva sanzionato sette banche, ma solo tre hanno visto confermate le multe oggi:
NatWest era stata esentata per aver collaborato con le autorità antitrust.
Natixis e Bank of America hanno beneficiato della prescrizione.
Portigon (ex WestLB) era stata esclusa per un errore nel calcolo della sanzione.
Tutte tranne NatWest avevano presentato ricorso, ma il Tribunale Ue ha respinto quasi tutte le loro argomentazioni, eccezion fatta per alcuni errori procedurali.

Le reazioni del settore finanziario

L’associazione bancaria europea Ebf ha espresso preoccupazione per l’impatto della sentenza. “Le regole antitrust devono essere chiare per evitare interpretazioni punitive”, ha dichiarato il segretario generale Riccardo Barbieri Hermitte in un’intervista a Financial Times Europe.
Intanto, la Commissione europea ha accolto con soddisfazione la sentenza. “Rafforza il nostro impegno contro le pratiche anticoncorrenziali nei mercati finanziari”, ha dichiarato Margrethe Vestager, commissaria alla Concorrenza, in un comunicato.

Cosa succederà ora?
Se Unicredit, Nomura e Ubs decideranno di ricorrere alla Corte di Giustizia Ue, il caso potrebbe protrarsi ancora per anni. Intanto, la sentenza odierna rappresenta un importante precedente per future indagini su accordi tra istituzioni finanziarie, confermando la linea dura di Bruxelles contro le distorsioni di mercato.

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