L’uomo perfetto esiste. O almeno così sembra suggerire l’ultimo reportage fotografico pubblicato da Oggi, in cui Bastian Muller – compagno di Ilary Blasi – si esibisce in una performance da fidanzato ideale che rasenta la regia cinematografica. Lui in jeans e giubbotto, lei con il look da gita fuori porta, e in mezzo una bicicletta fiammante per Isabel, la figlia più piccola di Ilary, e un enorme mazzo di fiori per la padrona di casa. Se esistesse un prontuario per diventare il patrigno perfetto e il compagno da copertina, Muller lo avrebbe studiato a memoria.
Bastian, fiori, bici e cliché
Le foto parlano da sole: sorrisi smaglianti, paesaggi da fiaba e un clima da pubblicità di merendine bio. Isabel riceve la bici con stupore e gioia – o forse un po’ di imbarazzo davanti ai flash insistenti – mentre Ilary accoglie i fiori con quella grazia disinvolta che è diventata il suo tratto distintivo anche nei momenti più burrascosi. Tutto sembra perfettamente orchestrato per restituire un’immagine nuova, curata e “instagrammabile” della coppia.
D’altronde, dopo il clamore del divorzio da Francesco Totti, l’ex conduttrice dell’Isola dei Famosi sembra determinata a riscrivere la propria narrazione sentimentale con toni decisamente più sereni. Addio ai gossip tossici, largo alle passeggiate sulle Dolomiti, ai regali simbolici e agli scatti rubati ma non troppo. E Bastian – imprenditore tedesco dal profilo basso e dal sorriso rassicurante – sembra la spalla perfetta per questa fase due.
C’è però chi, dietro l’apparente spontaneità di queste immagini, intravede una messa in scena studiata fin nei minimi dettagli. La bicicletta per la figlia, i fiori per la compagna, la montagna come scenario bucolico: ogni elemento contribuisce a costruire il racconto del nuovo idillio Blasi-style, post-reality, post-Totti, post-tutto. Con buona pace degli scettici, Ilary continua a comunicare senza parlare, affidandosi alle immagini più che alle interviste, e costruendo, passo dopo passo, la narrazione di una donna che non ha bisogno di parole per ribaltare il copione.
In fondo, Bastian con quei fiori è un simbolo: di una rinascita, di una scelta consapevole, ma anche di una voglia di normalità che – proprio perché filtrata dai riflettori – suona inevitabilmente un po’ artificiale. Ma forse, in un’epoca dove anche la spontaneità è curata, è questo il massimo di realtà che si possa chiedere a una favola moderna.