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Lavoro in ripresa in Eurozona, ma industria frena la crescita

- di: Bruno Coletta
 
Lavoro in ripresa in Eurozona, ma industria frena la crescita
L’Eurozona chiude il 2024 con segnali contrastanti: mentre la crescita economica rimane debole, il mercato del lavoro mostra un’inaspettata resilienza, con Italia e Spagna protagoniste nella riduzione della disoccupazione.

Italia e Spagna trainano l’occupazione
Secondo il bollettino economico della Banca Centrale Europea (Bce), il tasso di disoccupazione ha visto un calo significativo in Italia e Spagna, grazie a margini di profitto più alti, salari reali più contenuti e un aumento della partecipazione al lavoro. La Bce sottolinea come questi fattori abbiano permesso alle aziende di “assumere più lavoratori e mantenere il personale anche in un periodo di crescita economica debole”.

Settore terziario cresce, l’industria in crisi
L’espansione del settore terziario ha sostenuto l’economia europea, registrando un lieve aumento dei nuovi ordini. Tuttavia, la manifattura continua a rappresentare un freno. L’indice PMI composito di dicembre si è attestato a 49,6 punti, sotto la soglia dei 50 che indica crescita.
S&P Global evidenzia che “la forte contrazione delle vendite industriali ha mantenuto l’andamento complessivo negativo”. Tra le principali economie, la Francia ha registrato la performance peggiore, seguita dalla Germania, mentre l’Italia ha contenuto meglio le perdite. Spagna e Irlanda, invece, si distinguono per una crescita delle attività economiche.

Inflazione e Bce: cosa aspettarsi

In Germania l’inflazione ha superato le aspettative, segnando un +2,6% a dicembre e portando il tasso medio annuo al 2,2%. Le decisioni della Bce sul taglio dei tassi di interesse saranno determinanti per sostenere gli investimenti e migliorare le prospettive di crescita. Gli analisti suggeriscono che un ulteriore allentamento monetario potrebbe avere effetti positivi sull’economia, ma il contesto rimane incerto.
(Nella foto la sede della Bce a Francoforte)

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